Alzino la mano tutti gli utenti Facebook ai quali il calcio interessa quanto ad un eschimese interessa comprare un frigorifero. Nonostante la nazional- popolarità del gioco del pallone, bisogna ammetterlo: il calcio non interessa a tutti, ma tutti, leccesi e non, sanno chi ha vinto lo scudetto. Dopo tutto quello che si è detto sulla sconfitta del Lecce e sul campionato che chiuderà i battenti a brevissimo, la concentrazione si è spostata su una delle squadre più amate e seguite d'Italia: la Juventus. Impossibile non sapere della vittoria dello scudetto, soprattutto se tra le 22.30 di ieri sera e le ultime ore di questa mattina si è effettuato l'accesso su Facebook. Homepage invase di bianco e di nero, commenti e link per omaggiare la "Vecchia Signora", e nonostante qualche protesta come quella espressa da Martina: "C'è la home piena di link sulla Juventus...va beh, avete vinto il campionato, ma mo BASTA!", il vociferare sul popolare social network continua. Nonostante le elezioni e i messaggi elettorali. Per qualcuno, per moltissimi, il calcio è il calcio e viene prima dell'attesa e del convincimento verso i propri amici sul chi votare. E' il bello dei nuovi mezzi di comunicazione. Il classico sfottò della piazza diventato virtuale. E se "Verba volant scripta manent" tutto resterà intatto e da ri-leggere col tempo. "Juve storia di un grande amore" dice Ilaria. "Poco Allegri, Conte-ntissimi" recita un link che fa riferimento alla sconfitta del Milan che in un'occasione sola perde derby e scudetto. "Una brutta giornata per i milanisti" sottolinea Valerio, interista. E non mancano i commenti dei milanisti stessi, come quello di Giuseppe che scrive: "Esultare in maniera sobria… e saper perdere in altrettanto modo, l'importante è rimanere buoni amici. Lo sport unisce". Sarà vero? Intanto vera star salentina della serata è Antonio Conte. Amato e odiato nella sua città, al suo primo scudetto da allenatore, festeggia con i suoi ragazzi. "Il conte di Lecce è diventato il Barone di Torino" scrive Davide. Tutto il resto è ormai storia.

Foto: profilo Facebook Antonino Venuto