Cinque assessori al Pd, quattro esterni e uno a Puglia per Vendola, rappresentanza femminile al 50%, assessori riconfermati in parte, qualità politica, umana e morale: questi i principali ingredienti della squadra di Vendola che si prepara a mettere in campo nei prossimi giorni. Sui nomi ancora non si sa nulla di certo, "è tutta fantapolitica" come la definisce Vendola stesso, quindi meglio ragionare sulle linee guida. Sui nomi invece qualche indiscrezione: per il governatore sembrerebbero intoccabili i nomi di Elena Gentile, Fabiano Amati, Michele Pelillo che, fra l'altro, hanno fatto il pieno di voti nei rispettivi territori. Oltre all'uscente Guglielmo Minervini. Nel Salento, corrono in tre per una delega: la vicepresidente uscente Loredana Capone, Sergio Blasi e l'ex capogruppo del Pd, Antonio Maniglio.

Proprio Maniglio, in caso restasse fuori dalla giunta, potrebbe ricoprire l'incarico di presidente del Consiglio, poltrona contesa anche dagli assessori uscenti Mario Loizzo e Onofrio Introna. Per quanto riguarda i 4 assessori tecnici, tre potrebbero essere in quota Vendola: Tommaso Fiore (Sanità), Angela Barbanente (Urbanistica) e Silvia Godelli (Cultura), tornata sul podio. Non scontata la riconferma di Gianfranco Viesti. Alla lista elettorale La Puglia per Vendola andrà quasi certamente un assessore e dovrebbe essere l'uscente all'Agricoltura, Dario Stefàno. Su Sergio Blasi assessore sì assessore no non si sa da cosa possa dipendere se non dalla sua volontà di rimanere a capo del Pd come segretario regionale.