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Incendio alla scuola Psico-Pedagogico Comi di Tricase

Data: 20/11/2009 - Ora: 09:03
Categoria: Cronaca

Incendio alla scuola Psico-Pedagogico Comi di Tricase

Sull'accaduto è intervenuto anche l'Unione degli Studenti Puglia nella persona del Resposabile Carlo Monticelli

Nella mattinata di ieri presso l'Istituto Psico-Pedagogico "Comi" di Tricase (LE) i materassi della vecchia palestra sotterranea (di fatto uno scantinato) hanno preso fuoco, provocando una densa cappa di fumo che ha invaso le classi, mettendo a repentaglio la salute degli studenti che seguivano regolarmente le lezioni. L'edificio è stato sgombrato. Studenti, insegnanti e personale scolastico si è riversato in strada e, con l'intervento dei pompieri, è stato spento l'incendio e liberati alcuni ragazzi che erano rimasti bloccati all'interno della scuola.

Sull'accaduto è intervenuto anche l'Unione degli Studenti Puglia nella persona del Responsabile Carlo Monticelli, il quale dice: "Nella giornata della "Settimana dei Diritti - The 17th November Week" in Puglia dedicata al Diritto sulla Sicurezza, si è verificato un altro terribile episodio di insicurezza all'interno delle scuole. San Giuliano, Veroli, Zagarolo, L'Aquila sono solo alcune delle tragedie d'Italia, unite da uno stesso filo conduttore: l'edilizia scolastica. Siamo stufi di un paese che agisce solo dopo i morti, vogliamo un paese che prevenga le tragedie e tuteli la sicurezza degli studenti cosi come dei lavoratori. Nel 2008 nelle scuole ci sono stati più di 100.000 incidenti tra studenti e insegnanti (fonte: cittadinanzattiva) e solo per mettere in sicurezza tutti gli edifici dovrebbero essere stanziati decine di miliardi di euro.

L'Unione degli Studenti ha portato avanti un monitoraggio delle scuole, denominato "Sicuri da Morire", per denunciare la situazione degli edifici italiani. In Puglia la situazione è drammatica, stabili nei quali cade periodicamente intonaco dalle pareti, con scale antincendio inagibili, con palestre chiuse e, quando piove, gli studenti sono costretti a seguire le lezioni sotto l'acqua a causa delle infiltrazioni nelle classi.

Non vogliamo più sentir parlare di "fatalità" o spiacevole inconveniente.

Non vogliamo scuole costruite con la sabbia delle mafie.

Non vogliamo che si risparmi sulla nostra incolumità.

Vogliamo investimenti seri e scuole nuove.

Vogliamo essere sicuri di uscire "sani e salvi" una volta entrati a scuola".

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