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Data: 26/07/2012 - Ora: 10:42
Categoria:
Economia
Appello di Confartigianato ai comuni del Salento: non aumentatela
"E' la goccia che fa traboccare il vaso». Il presidente di Confartigianato Imprese Lecce, Corrado Brigante, teme le ripercussioni dell'imposta sugli immobili sui bilanci delle imprese ed invita tutti i sindaci salentini a ridurre le aliquote da applicare alle botteghe artigiane, ai piccoli negozi, ai capannoni, e in generale, ai locali commerciali e produttivi.
La legge prevede che le amministrazioni comunali possano innalzare oppure abbassare di tre punti millesimali l'aliquota di base (7,6 per mille), fissata dal Governo nazionale. Hanno, pertanto, margini di manovra tali da ridurla sino ad un minimo del 4,6 per mille.
«Confartigianato Imprese Lecce - scrive il presidente Brigante, in una nota indirizzata a tutti i primi cittadini del Salento - chiede che siano abbassate le aliquote da applicare a botteghe, negozi e capannoni, accatastati nelle categorie C1, C3 e D, strumentali per le attività d'impresa. L'Imu - spiega il presidente - è un colpo mortale per le attività produttive, già allo stremo delle forze per la grave, gravissima recessione. E' un "macigno" troppo gravoso che non si può sostenere in questo momento di profonda crisi». Rispetto all'anno scorso, «le tasse sugli immobili produttivi sono più che raddoppiate!».
Per il presidente «sarebbe opportuno che gli immobili dove l'impresa esercita l'attività beneficiassero dell'aliquota minima. Altrimenti - sottolinea - la nuova imposta rischia di "strozzare" artigiani e commercianti». Al fine di sollecitare un provvedimento in questo senso, «ci appelliamo a tutte le amministrazioni, a tutti i consiglieri comunali, perché si facciano portavoce di questa nostra richiesta in fase di approvazione del bilancio. Mai, come in questo momento di crisi, la nostra voce nei confronti delle istituzioni comunali deve essere ascoltata».
«La gran parte degli enti locali - aggiunge - forse, non è pienamente conscia della drammatica situazione delle imprese. Che non si pensi di fare cassa sulle imprese! Per questo, pur consapevoli delle difficoltà dei Comuni, chiediamo ai sindaci della provincia di Lecce che l'ondata di nuovi tagli agli enti locali non venga compensata a danno delle attività produttive».
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