"È erroneo e fuorviante attribuire gli eccessi di patologie croniche oggi a Taranto a esposizioni occupazionali e ambientali occorse negli ultimi due decenni". Anche Enrico Bondi nega le responsabilità dell‘Ilva per la delicata situazione sanitaria a Taranto. L’Ilva non ha colpe, i fattori responsabili per le malattie e i decessi per tumore a Taranto sarebbero altri: "Fumo di tabacco e alcol, nonché difficoltà nell’accesso a cure mediche e programmi di screening". Lo diciamo subito, noi cittadini pugliesi ci riteniamo profondamente offesi da una dichiarazione simile. E' contro il buonsenso, contro la logica ma soprattutto contro i dati incontrovertibili delle tante analisi effettuale dall'Arpa, dall'Asl e da diversi istituti preposti, nonchè è contro gli esiti di diversi studi scientificii che hanno attestato la correlazione tra i veleni dell'Ilva e le cause di malattia diffusa a Taranto e non solo. Proprio in questi giorni si celebra un processo per omicidio colposo plurimo di ex operai Ilva deceduti per mesotelioma pleurico. Alla sbarra ci sono i vertici della fabbrica dal 1978 a oggi. Se la cosa non fosse seria, anzi serissima, ci sarebbe da ridere.