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Data: 13/10/2009 - Ora: 08:43
Categoria:
Cronaca
Il pm chiede il giudizio per il ministro Fitto e l'editore Angelucci
A termine dell'udienza preliminare sul procedimento "La Fiorita" arriva la richiesta di rinvio a giudizio per 78 dei 90 indagati la discussione dell'udienza preliminare a carico, tra gli altri, del ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto (Pdl), e dell'editore e imprenditore romano Giampaolo Angelucci.
All'udienza, che si concluderà il 30 novembre prossimo, è costituita parte civile la Regione Puglia. I fatti contestati fanno riferimento al periodo compreso tra il 1999 e il 2005, quando Fitto era presidente della Regione Puglia, e si prescriveranno tutti entro il 2012. A Fitto, all'epoca dei fatti presidente della Regione Puglia, si contestano i reati di associazione per delinquere, peculato, concussione, corruzione, falso, abuso d'ufficio e illecito finanziamento ai partiti. Il reato di corruzione contestato a Fitto ed Angelucci riguarda una presunta tangente di 500.000 euro pagata - secondo i pm - da Angelucci al movimento politico creato da Fitto per le regionali dell'aprile 2005, "La Puglia prima di tutto". Il danaro fu elargito - sostiene la procura - per ottenere dalla giunta regionale pugliese, nel 2004, l'aggiudicazione dell'appalto settennale da 198 milioni di euro per la gestione di undici Residenze sanitarie assistite (Rsa). Per questi fatti Angelucci, il 20 giugno 2006, fu posto agli arresti domiciliari per alcuni giorni; per Fitto, essendo frattanto divenuto parlamentare di Forza Italia, la magistratura barese chiese alla Camera l'autorizzazione a procedere all'arresto, richiesta che fu negata dall'aula di Montecitorio.
Secondo la difesa di Fitto, i reati contestati sono insussistenti, anche perchè il finanziamento elettorale ricevuto fu regolarmente registrato. "Gli atti documentano l'assoluta infondatezza delle accuse, come la difesa dimostrerà dinanzi allo stesso gup», afferma il difensore del ministro, Francesco Paolo Sisto. "Da circa 4 anni sulle vicende giudiziarie dell'onorevole Raffaele Fitto continuano ciclicamente ad essere date delle "non notizie". Ogni passaggio meramente formale - lamenta Sisto - costituisce pretesto per intonare una cantilena che ricorda l'impianto accusatorio nei minimi dettagli". «Ecco quindi che la discussione di oggi, normale passaggio dell'udienza preliminare che si concluderà solo il 30 novembre prossimo, diviene, come in precedenza, occasione - secondo il legale - per ribadire che la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio di Fitto.
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