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Giornata mare, è SOS specie aliene da pesce scorpione a granchio blu fino a Carango

Data: 11/04/2025 - Ora: 12:20
Categoria: Attualità

granchio blu

Il "killer dei mari" che devasta gli allevamenti di vongole e cozze proveniente delle coste Atlantiche dell’America sta cingendo d’assedio le coste

E’ SOS specie aliene nei mari dal pesce scorpione al granchio blu fino al pesce pappagallo e al carango, con un impatto non solo sulla biodiversità ma anche sull’economia e la salute dell’uomo, aggravato peraltro da altri fattori come inquinamento marittimo, plastiche, pesca sportiva e infrastrutture industriali. A lanciare l’allarme è Coldiretti Pesca Puglia, in occasione della Giornata nazionale del mare che si celebra l’11 aprile, denunciando gli effetti della tropicalizzazione del clima anche sui mari.

A causa dei cambiamenti climatici il numero di specie esotiche terrestri e marine introdotte ogni anno nel nostro Paese è quintuplicato, passando da una media di 6 negli anni Settanta alle oltre 30 dell’ultimo decennio, secondo dati Ispra Un’invasione di cui il granchio blu è diventato il simbolo.

Se il granchio blu, il "killer dei mari" che devasta gli allevamenti di vongole e cozze proveniente delle coste Atlantiche dell’America sta cingendo d’assedio le coste – afferma Coldiretti Pesca Puglia - è stato ritrovato nei mari di Gallipoli il pesce scorpione orientale, originario del Mar Rosso e dell’Oceano Pacifico, arrivato sulle coste pugliesi passando attraverso il Canale di Suez, una specie tossica per l’uomo, ma anche vorace predatore. Si ciba di grandi quantitativi di pesce, ma ha pochi antagonisti predatori, probabilmente proprio a causa delle spine velenose. Ma dopo il pesce pappagallo, un pesce osseo, riconoscibile per i denti fusi a formare un robusto becco simile a quello dei pappagalli che vive nelle barriere coralline tropicali, nei mari della Puglia è stato pescato anche il pseudocaranx dentex, il carango, che si ritrova in tutti i mari tropicali o subtropicali, un pesce carnivoro che si nutre principalmente di altri pesci, crostacei e molluschi.

Dinanzi a tale emergenza – rileva Coldiretti Pesca – occorre mettere in campo misure di sostegno alle imprese ma soprattutto provvedimenti strutturali, con un cambio di passo rispetto alle politiche attuali. Dal nuovo fermo pesca al prossimo Agrifish si assiste finalmente a un cambio di rotta nelle politiche della pesca che va nella direzione di un maggiore sostegno alla Flotta italiana che rappresenta un settore importante del Made in Italy dal punto di vista economico ed occupazionale, dichiara Coldiretti Pesca dopo il via libera al nuovo decreto sull’arresto temporaneo che riprende molte delle richieste avanzate negli anni scorsi per una maggiore flessibilità, a partire dall'eliminazione dei giorni da restituire.

Le imprese potranno, infatti, scegliere i periodi di attività sulla base delle proprie esigenze e delle condizioni climatiche, potendo anche uscire nei fine settimana, sino ad oggi interdetti. Importanti anche il nuovo sistema di calcolo dello sforzo di pesca e lo stop, per la prima volta, alla riduzione dei giorni di attività per lo strascico, il settore più produttivo della flotta.

Un indirizzo che deve ora essere esteso alla nuova Politica comune della pesca (Pcp) al centro della discussione del Consiglio Agrifish dei ministri europei in programma lunedì 24 marzo a Bruxelles, che segue l’incontro che Coldiretti Pesca ha avuto la scorsa settimana a Roma con il commissario europeo alla Pesca e agli Oceani, Costas Kadis, assieme al ministro Francesco Lollobrigida. In tale ottica giungono segnali positivi sulla pesca a strascico, dopo quelli arrivati nel dicembre scorso che avevano visto rientrare molte delle proposte penalizzanti avanzate dalla Commissione, tutelando l’equilibrio tra sostenibilità ambientale e salvaguardia del tessuto economico delle comunità costiere. Importante anche l'attuazione delle disposizioni nel regolamento di controllo sul margine di tolleranza per gli sbarchi non selezionati di piccole attività di pesca pelagica.

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