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Data: 10/06/2009 - Ora: 10:29
Categoria:
Sport
Il presidente le Gallipoli Calcio, come l'anno scorso, torna a lamentarsi della solitudine attorno al progetto calcistico
Stessa spiaggia stesso mare! Ogni anno al termine del campionato di calcio si verificano sempre e soltanto i soliti avvenimenti, le solite questioni, le ormai stancanti e stanchevoli vicende. Come si dice: "Finita la festa, gabbato lo Santo"… Finiti i festeggiamenti, finita l'euforia, finiti i ritrovi per brindare al traguardo raggiunto… spariscono tutti, tutti coloro che economicamente e socialmente potrebbero e dovrebbero dare una mano per proseguire in questa avventura che, come ho avuto modo di ripetere sempre in questi anni, non è soltanto un'avventura sportiva. Facendo finta di non comprendere i sacrifici necessari a tenere in piedi un sodalizio sportivo nei campionati professionistici che è cosa ben diversa che allestire una squadretta per affrontare i campionati dilettantistici, tutti coloro che sono ben pronti a salire materialmente e metaforicamente sul carro del vincitore, non appena ci si attenderebbe da loro un sacrificio sincero e concreto e non effimero… Invece… ogni anno stessa spiaggia stesso mare.
Ogni anno ci ritroviamo da soli a doverci sobbarcare sulle spalle un peso troppo oneroso per le nostre possibilità. Quest'anno, poi, dopo aver raggiunto un traguardo storico e incredibile siamo costretti a vivere l'onta della possibile inagibilità del nostro stadio, senza che le istituzioni interessate, al di la di qualche battuta e di qualche boutade elettorale ed elettoralistica, facciano niente. Nella giornata di domani gli ispettori della Lega Calcio si recheranno allo stadio Antonio Bianco e, a tutt'oggi, non siamo in grado di sapere quale sarà il responso su tale struttura. È mortificante che l'impegno umano ed economico, oltre che manageriale, profuso dal medesimo sia addirittura appeso al filo di valutazioni che hanno a che fare con la copertura di una tribuna o la sostituzione del manto sintetico con il manto erboso.
E poi, subito dopo, a partire già da dopodomani, le incombenze economiche per l'iscrizione al nuovo campionato, il pagamento delle ultime mensilità degli atleti che ci hanno condotto in Serie B e poi l'approntamento del nuovo staff per l'anno prossimo… , tutto ciò in una solitudine e in un silenzio assordante da parte di chi ci circonda: istituzioni, imprenditori, professionisti. Non vorremmo che il nostro appello fosse inteso come l'ennesima chiamata di "al lupo al lupo"… stavolta la misura è per davvero colma. E saremmo disposti a fare più di un passo indietro se dovessimo accorgerci che la nostra sensibilità e la nostra moralità dovesse essere scambiata o confusa per dabbenaggine o per, peggio ancora, munifica faciloneria.
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