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Data: 16/01/2013 - Ora: 11:17
Categoria:
Lifestyle
Un nuovo caso di prelievi non autorizzati dalla carta prepagata: l’ABF ha dato ragione al consumatore truffato
Ancora una volta l’ABF interviene per tutelare un consumatore che si era visto sottrarre 400 euro dalla carta prepagata. Un parmigiano, titolare di una carta prepagata ricaricabile, acquistata attraverso un noto Istituto di credito, si era accorto di due prelievi effettuati da ignoti sul suo conto a favore di un sito internet da lui mai visitato, senza aver mai smarrito o ceduto la carta a terzi, né rivelato il proprio codice segreto.
Pochi giorni dopo il titolare ha bloccato la carta prepagata ed ha comunicato all’Istituto l’accaduto. Nonostante la denuncia alle autorità locali, l’intermediario finanziario ha negato il rimborso del cliente, ritenendo che i siti attraverso i quali erano avvenute le operazioni incriminate fossero da considerarsi "sicuri" e ritenendo il titolare unico responsabile dell’accaduto per non aver garantito la necessaria diligenza e prudenza nella custodia della carta e dei codici segreti. Il titolare della carta prepagata si è così rivolto alla Confconsumatori e, attraverso quest’ultima, all’Arbitro Bancario Finanziario per tutelare i propri diritti.
Grazie all’ABF, il consumatore si è così visto riconoscere il diritto al rimborso delle somme sottratte in modo fraudolento e non autorizzato da ignoti dedotta unicamente la franchigia, riconosciuta in casi analoghi dall’indirizzo interpretativo fornito dallo stesso Arbitro Bancario Finanziario. L’Arbitro ha riconosciuto la responsabilità dell’Istituto per non aver ancora recepito l’indirizzo interpretativo in materia di utilizzo fraudolento on line di carte prepagate.
«La decisione dell’ABF si colloca nell’ormai consolidata giurisprudenza dell’organo che già in passato ha deliberato a favore del consumatore in casi simili – dichiara Simona Comelli, legale di Confconsumatori Parma, che ha seguito il titolare della carta prepagata – L’istituto, infatti, ha il dovere di applicare il D. Lgs 11/2010 che obbliga l’intermediario ad assicurare che i dispositivi personalizzati che rendono possibile l’utilizzo di uno strumento di pagamento come le carte prepagate non siano accessibili a soggetti diversi dal titolare dello strumento stesso. In questi casi è bene segnalare all’istituto interessato il prelievo non autorizzato non appena se ne viene a conoscenza chiedendo il blocco dello strumento di pagamento, allo stesso tempo è consigliabile presentare regolare denuncia alle autorità competenti».
Autore: Confconsumatori
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