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Data: 29/04/2010 - Ora: 08:36
Categoria:
Economia
"Questi segnali positivi", continua Gabellone, "saranno certamente colti dal territorio e dai suoi protagonisti nella loro profonda valenza, produttiva e occupazionale".
"Finalmente un'inversione di tendenza, un segnale importante raggiunto grazie alla concertazione e all'unità d'intenti di un intero territorio". In questo modo, con soddisfazione, il Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone saluta con ottimismo la scelta della FIAT di rilanciare lo stabilimento leccese, con 16 milioni di Euro di prossimi investimenti, che avranno il merito anche di ridare ossigeno alla fitta rete dell'indotto della casa automobilistica torinese. "Questi segnali positivi", continua Gabellone, "saranno certamente colti dal territorio e dai suoi protagonisti nella loro profonda valenza, produttiva e occupazionale".
"Il gruppo FIAT punta deciso sul Salento", rileva il Presidente della Provincia, "con un piano industriale volto alla produzione di ben 5mila mezzi ad alta tecnologia solo nel prossimo biennio, a partire da settembre, con il rilancio conseguente di 31 aziende salentine dell'indotto, che potranno riportare a lavoro 3mila addetti". Per parlare di prospettive di sviluppo e per entrare nel merito dei contenuti di questo interessante piano industriale, il Presidente della Provincia ha incontrato in mattinata a Palazzo Adorno i vertici della FIAT, Vincenzo Retus, Responsabile Mondiale delle Relazioni Industriali della CNH, Antonio Suriano, capo del personale dello stabilimento leccese, e Alfredo Mannarini, Responsabile delle Relazioni Industriali della struttura salentina.
A loro il Presidente ha preannunciato che si farà interprete nelle prossime ore in via ufficiale di un'altra richiesta del territorio: Gabellone chiederà ai vertici della FIAT, infatti, di sostenere e finanziare l'attività di ricerca dell'Università del Salento. "Direttamente, oppure mediante fondazioni, enti collegati, istituti, ecc., la FIAT può confermarsi attore dello sviluppo complessivo di questo territorio, e non solo gruppo imprenditoriale destinato alla produzione di beni e lavoro; la sua rilevanza e il ruolo sociale ricoperto nell'ambito di questa provincia può – secondo Gabellone – imporle questo salto di qualità nel suo profondo rapporto con il Salento, che sarebbe non solo auspicabile ma atteso da tutto il tessuto sociale e produttivo".
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