Il senatore Eugenio Filograna - proprietario di Postalmarket e candidato nel collegio di Tricase per una lista che porta il suo nome - si è fatto avanti per acquistare il Lecce calcio. La notizia è arrivata sulle scrivanie delle redazioni attraverso un comunicato diffuso dall'Ansa nel quale Filograna dice di essere "disposto ad accettare tutte le condizioni poste dalla proprietà del Lecce". Ovvero, per chi avesse perso le puntate precedenti, a versare le 100mila lire che il patron Giovanni Semeraro aveva chiesto per cedere il club di Lucarelli e del mister Cavasin. Una cifra simbolica - anche perché c'è da accollarsi l'esposizione debitoria della società - dettata dalla delusione per il clima che si era determinato attorno alla squadra dopo la sconfitta nel derby con il Bari. La protesta degli ultrà era culminata nella contestazione di domenica, qualche minuto prima di LecceAtalanta, attraverso cori e striscioni non certo teneri nei confronti di squadra e dirigenti.
Filograna, per intenderci, è il senatore che nella classifica dei ‘Paperoni' di Palazzo Madama è preceduto solo da Giovanni Agnelli e Vittorio Cecchi Gori. I quali, per ironia della sorte, nel mondo del pallone ci sono già da tempo. Questione di affetti e di immagine, si sa. «L'unica serie A nel Salento è quella calcistica e non possiamo permetterci il lusso di perderla», sostiene Filograna. Il presidente del Lecce, Mario Moroni, conferma: «Nel primo pomeriggio il senatore ha telefonato all'azionista di maggioranza per chiedere conferma di quanto pubblicato sui giornali. Ora attendiamo che ci venga chiesto un incontro, anche per verificare l'effettiva volontà e il concreto interessamento a un subentro nella guida del Lecce». E Filograna rilancia: «Da salentino ringrazio Semeraro per quanto ha fatto fino a oggi e, se è proprio deciso a lasciare, mi auguro che metta a disposizione la propria esperienza e il suo entusiasmo, indipendentemente dal fatto che sia io o meno ad acquistare il club».
Fin qui la cronaca. A questo punto cominciano gli interrogativi. Uno su tutti: e se fosse solo una manovra elettorale? Giriamo la domanda - a stretto giro di cellulare - allo stesso Filograna. Il quale ricorda che «ho acquistato Postalmarket proprio alla vigilia delle ultime europee, che peraltro ho anche perso, e anche lì mi accusarono di aver fatto girare la notizia soltanto per avere visibilità. Per fortuna le vicende di Postalmarket dimostrano che non si trattava affatto di una speculazione legata alla scadenza elettorale». Sarà così anche per il Lecce? «Per il momento non posso fare altro che confermare quanto ho detto attraverso il comunicato». Punto. Una cosa è certa: il testimonial è già bello e pronto. Si chiama Ingesson e quando c'è bisogno di usare la testa, come nei vecchi spot di Postalmarket, non è certo uno che si tira indietro. Quanto ai pacchi, poi, i precedenti non mancano: per informazioni rivolgersi al Napoli e chiedere di un certo Sesa...