Da oltre un mese era tornato a Diso col desiderio di riprendersi da una lunga convalescenza. E invece il destino gli ha voluto riservare l'addio nella cittadina che Giuseppe Bertolucci amava molto, la piccola Diso, a due passi da Castro. Si è spento nella sua casa l'altra notte dopo un'inutile corsa all'ospedale di Tricase per una grave insufficienza respiratoria. E così il cinema e il mondo culturale italiano tutto si è fermato a ricordare il grande regista.

A Diso sono arrivati tutti, dal fratello Bernaldo a Roberto Benigni arrivato in piazza Municipio, dove era stata allestita la camera ardente alle 15.30, per rendere omaggio al suo amico e maestro. Raccolto in un impenetrabile silenzio e accompagnato dalla moglie, Nicoletta Braschi, con occhiali scuri, cappello bianco e giacca nera, non ha nascosto la propria emozione all'ingresso della sala degli affreschi. È rimasto in piedi alcuni minuti davanti alla bara e poi per quasi due ore ha preso posto su una poltroncina. "Gli devo tutto, - ha esclamato Roberto - anche gli anni più belli della mia giovinezza. Era il mio migliore amico. Il mio primo amico, il mio primo regista, il mio primo autore. Mi ha insegnato a leggere la poesia, a camminare nel mondo, a guardare il cielo per capire da che parte arriva la bellezza".