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Discarica Vergine, il Tar conferma nel merito la riapertura

Data: 30/06/2011 - Ora: 12:11
Categoria: Cronaca

Discarica Vergine, il Tar conferma nel merito la riapertura

Ha concluso il TAR che "è quindi sostanzialmente mancato un preciso e serio accertamento, da parte delle Amministrazioni resistenti

Con Sentenza depositata questa mattina la Prima Sezione del TAR Lecce, riunita in sede collegiale (Presidente dott. Antonio Cavallari, Rel. Cons. Luigi Viola), ha accolto il ricorso proposto dalla ditta Vergine, con gli Avv.ti Pietro Quinto e Luigi Quinto, avverso il provvedimento con il quale la Regione Puglia aveva imposto il 20 gennaio la chiusura dell'impianto per presunte irregolarità. Ciò in quanto, secondo la Regione, la ditta Vergine avrebbe realizzato dei lavori in assenza di autorizzazione ed avrebbe mantenuto scoperti alcuni rifiuti, così determinando un incremento delle emissioni odorigene all'interno dell'abitato del comune di Lizzano. Il TAR salentino, condividendo le tesi sostenute dagli Avv.ti Pietro e Luigi Quinto, ha invece verificato che i lavori realizzati dal gestore rientravano tra quelli afferenti alla gestione ordinaria dell'impianto e, come tali, non necessitavano di apposita autorizzazione.

Il Giudice ha altresì osservato, con particolare riferimento al problema delle emissioni odorigene, che l'intera istruttoria condotta dagli enti competenti è stata caratterizzata da una certa superficialità che ha investito il profilo centrale del problema, costituito dalla dimostrazione della diretta derivazione delle immissioni odorifere rilevate nel Comune di Lizzano dalle attività svolte nella discarica ed in particolare, dalle due circostanze "abnormi (presenza di sacchi lacerati; realizzazione del dreno destinato ad una migliore gestione delle acque meteoriche) rilevate nel corso dei due sopralluoghi effettuati in data 2 ottobre 2010 e 11 gennaio 2011 dagli Enti di controllo. Ha aggiunto il Tribunale che "In particolare, non è stata dimostrata, con un sufficiente grado di attendibilità, la derivazione delle immissioni odorifiche riscontrate nell'abitato di Lizzano dalle attività svolte nella discarica e, soprattutto, dal mancato abbancamento di rifiuti riscontrato in sede di sopralluogo in data 11 gennaio 2011; la stessa nota 17 gennaio 2011 della Polizia Provinciale di Taranto (che rispecchiava l'accesso alla discarica effettuato l'11 gennaio) aveva, infatti, già rilevato l'insussistenza di , quando nell'abitato di Lizzano si riscontrava la .

In buona sostanza, siamo quindi in presenza di una circostanza fattuale indiscussa (la presenza di immissioni odorifere nell'abitato di Lizzano e non nelle immediate vicinanze dell'impianto, come sarebbe stato logico aspettarsi) che tende ad inficiare, sotto il profilo causale, la tesi della dipendenza delle immissioni odorifere da attività svolte nella discarica; la presenza di un quadro fattuale caratterizzato dall'importante "ambiguità" sopra rilevata avrebbe, pertanto, dovuto indurre le Amministrazioni resistenti ad un serio approfondimento dell'aspetto causale della problematica, idoneo a dimostrare proprio la derivazione delle immissioni dalle attività svolte in discarica.

Al contrario, la sostanziale difficoltà dell'accertamento del legame tra le attività svolte in discarica e le immissioni odorifere (già rilevata nel corso del procedimento) non ha assolutamente trovato riscontro nei dovuti approfondimenti istruttori, ma è stata, in buona sostanza, "superata" da una struttura logica di base che ha "automaticamente" attribuito le immissioni in discorso all'attività svolta dalla ricorrente, senza considerare le incongruenze che si evidenziavano sotto il profilo causale (la già rilevata contraddizione tra la presenza delle immissioni nell'abitato di Lizzano e l'assenza di odori nelle vicinanze della discarica) e "quantitativo".

Con riferimento al profilo "quantitativo, non può, infatti, non rilevarsi come appaia indubbiamente assai difficile riportare alla realizzazione di un piccolo dreno o alla lacerazione di alcuni sacchi (circostanza fattuale che sembra non essersi più verificata, come desumibile dallo stesso sopralluogo effettuato in data 11 gennaio 2011 che ha rilevato come i rifiuti in stoccaggio temporaneo fossero ) una quantità di immissioni tale da interessare zone importanti dell'abitato di Lizzano. Ha concluso il TAR che "è quindi sostanzialmente mancato un preciso e serio accertamento, da parte delle Amministrazioni resistenti, in ordine alle cause delle immissioni odorifere presenti nell'abitato ed in ordine alla riportabilità delle stesse alla discarica della ricorrente; del resto, si tratta di una sostanziale carenza istruttoria che continua a permanere anche oggi, ad alcuni mesi di distanza dai fatti che ci occupano". Il TAR ha quindi confermato la correttezza dell'operato del gestore dell'impianto.

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