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Discarica Vergine. Nessuna irregolarità nella gestione

Data: 25/02/2011 - Ora: 11:21
Categoria: Cronaca

Discarica Vergine. Nessuna irregolarità nella gestione

Come è stato dimostrato nel corso del giudizio, i dati rilevati da ARPA Puglia smentiscono l’affermazione della Regione Puglia secondo la discarica Vergine sarebbe la responsabile della presenza di acido solfidrico nell’abitato di Lizzano

Il Tar di Lecce conferma la riapertura della discarica gestita dalla ditta Vergine, già anticipata con decreto presidenziale del 25 gennaio scorso. Con Ordinanza depositataieri mattina la Prima Sezione del TAR Lecce, riunita in sede collegiale (Presidente dott. Antonio Cavallari, Rel. Cons. Luigi Viola), ha accolto il ricorso d'urgenza proposto dalla ditta Vergine, con gli Avv.ti Pietro Quinto e Luigi Quinto, avverso il provvedimento con il quale la Regione Puglia aveva imposto il 20 gennaio la chiusura dell'impianto per presunte irregolarità. Il TAR ha ritenuto insussistenti le denunciate violazioni da parte del gestore delle prescrizioni autorizzative.

Nel provvedimento che conferma la riapertura dell'impianto si da atto: "che i rifiuti abbancati risultano essere stati coperti e così pure i rifiuti interessati dalla costruzione del dreno; che i lavori relativi alla costruzione del dreno sono avvenuti a distanza di sicurezza dall'argine impermeabilizzato, cioè a circa undici metri dallo stesso"; che, trattandosi di lavori sostanzialmente inerenti all'ordinaria gestione della discarica e non importanti particolari rischi, la realizzazione del dreno non abbisognava di una specifica autorizzazione da parte degli Enti preposti al settore; che comunque non è stata dimostrata …… la derivazione delle immissioni odorifiche riscontrate nell'abitato di Lizzano dalle attività svolte nella discarica; che la stessa nota della Polizia Provinciale di Taranto aveva già rilevato l'insussistenza di odori significativi nell'area circostante alla discarica ….. quando nell'abitato di Lizzano si riscontrava la diffusa e permanente presenza di odore molesto ……; era stata altresì accertata la sostanziale difficoltà dell'accertamento del legame delle attività svolte in discarica e le immissioni odorifiche e l'impossibilità…… di considerare provato il nesso causale sussistente tra le emissioni e lo stoccaggio dei rifiuti in discarica; che è sostanzialmente mancato un preciso e serie accertamento, da parte delle Amministrazioni resistenti e dell'Amministrazione Comunale di Lizzano, in ordine alle cause delle immissioni odorifere presenti nell'abitato ed in ordine alla riportabilità delle stesse alla discarica della ricorrente".

Soddisfazione è stata espressa dall'avv. Luigi Quinto, legale della ditta Vergine, che ha sottolineato come il provvedimento del Giudice Amministrativo renda giustizia del comportamento del gestore, da sempre improntato al rispetto delle norme di legge e delle massime di esperienza dell'attività e finalizzato a limitare le emissioni dell'impianto, che comunque per definizione non possono essere del tutto annullate, attraverso le più sofisticate ed innovative tecnologie disponibili. Abbiamo grande rispetto per la salute dei cittadini di Lizzano – ha dichiarato l'Avv. Luigi Quinto – ma proprio per tale motivo riteniamo che le istanze di giustizia debbano essere rivolte nei confronti degli effettivi responsabile delle emissioni. Come è stato dimostrato nel corso del giudizio, i dati rilevati da ARPA Puglia smentiscono l'affermazione della Regione Puglia secondo la discarica Vergine sarebbe la responsabile della presenza di acido solfidrico nell'abitato di Lizzano. I dati Arpa dimostrano infatti come la fonte di dette emissioni sia da individuarsi a sud dell'abitato nel mentre la discarica Vergine si trova a Nord del Comune. In ogni caso, e questo deve rassicurare i cittadini lizzanesi, le emissioni rilevate, a prescindere dalla loro provenienza, sono molto al di sotto (un decimo) dei limiti individuati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità come pericolosi per la salute.

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