Secondo quanto ha detto il procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, il movente dell’omicidio di Sarah Scazzi è da ricercare nell’ambito familiare
"Movente intrafamiliare": così il procuratore della Repubblica Franco Sebastio ha definito le ragioni che avrebbero spinto Michele Misseri e la figlia Sabrina all'omicidio di Sarah, la quindicenne di Avetrana scomparsa il 26 agosto e rinvenuta cadavere una quarantina di giorni dopo. Nella conferenza stampa svoltasi questa mattina al Comando provinciale dei carabinieri a Taranto, il procuratore ha confermato che Sabrina, che ha trascorso la sua prima notte in carcere, è accusata di concorso con il padre in omicidio e sequestro di persona, mentre non è coinvolta nell'occultamento del cadavere.
"Nelle stesse ore abbiamo avviato richiesta al gip - ha spiegato Sebastio - la richiesta di convalida del fermo nei confronti di Sabrina e di incidente probatorio con l'altro coimputato, Michele Misseri, affinché siano cristallizzate le sue dichiarazioni». Allo stato non si ritiene, da parte di investigatori e inquirenti, che altre persone possano essere coinvolte nell'uccisione della quindicenne: «Crediamo che a questo punto l'indagine possa ritenersi quasi conclusa», ha detto Sebastio. La morte di Sarah La morte di Sarah La morte di Sarah La morte di Sarah La morte di Sarah La morte di Sarah La morte di Sarah La morte di Sarah
Secondo quanto ha detto il procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, il movente dell'omicidio di Sarah Scazzi è da ricercare nell'ambito familiare. Secondo lo stesso magistrato, infatti, non ci sono altre ipotesi al momento per quanto riguarda il motivo per cui Sabrina e il padre hanno deciso di uccidere Sarah. Tra le righe - ma senza fare dichiarazioni - gli inquirenti hanno lasciato intuire che sono state le avance sessuali dell'uomo su Sarah il vero motivo della sua eliminazione. Proprio per questo le due cugine avrebbero litigato la sera prima del delitto. Quindi l'accusa di sequestro di persona e concorso in omicidio è stata attribuita a Sabrina per il ruolo attivo che ha avuto nella sparizione e uccisione di Sarah. Il procuratore della Repubblica Franco Sebastio ha dichiarato di non poter rivelare altri particolari «per ragioni investigative», e di non poter quindi neanche rispondere alla domanda se l'omicidio avesse a che fare con le molestie sessuali di Michele Misseri nei confronti di Sarah.
Ad un giornalista che ha chiesto se il movente dell'uccisione di Sarah potesse avere a che fare con la gelosia scoppiata tra le due cugine (Sarah e Sabrina) per l'attrazione nutrita da entrambe per un loro amico più grande, Ivano Russo, il procuratore ha risposto che questo sarebbe «un movente extrafamiliare». «Il movente - ha ribadito - è intrafamiliare».