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Data: 29/06/2012 - Ora: 10:14
Categoria:
Cronaca
Italia Nostra torna sull'argomento dopo un anno dall'esposto
ItaliaNostra scrive alle istituzioni sul degrado architettonico, ambientale e igienico-sanitario del Castello di Parabita e delle aree di pertinenza.
Già lo scorso 9 giugno 2011 l'Associzione inviò alle istituzioni preposte un esposto in cui si chiedeva l'intervento delle istituzioni competenti perché effettuassero quelle verifiche necessarie per riscontrare le condizioni minime di sicurezza del bene e della incolumità pubblica. In particolare, con l'esposto, si evidenziavano alcune situazioni che in sintesi possono essere così specificate:
1) Stato di totale abbandono e incuria delle aree verdi che perimetrano l'edificio storico con degrado del ninfeo, con la morte di diversi palmizi e l'invasione di sterpaglie;
2) Evidenti criticità strutturali presenti sul muro di recinzione del giardino, sulla cortina mu-raria del piano terra dell'edificio e, in particolare, sulla garitta presente al lato destro del prospetto principale;
3) Precarietà di diversi infissi, soprattutto nella zona residenziale (da alcuni anni il castello non è più abitato), che favoriscono l'intrusione e la probabile invasione di piccioni.
Dell'iniziativa si interessarono ampiamente gli organi di informazione (giornali e tv locali) e si riscontrò un diffuso consenso da parte dei cittadini (parabitani e non) che sollecitarono l'Associazione a proseguire nella sua azione di informazione e sensibilizzazione.
"Oggi, - scrive Marcello Seclì, Presidente di Italia Nostra - ad un anno dall'inoltro di detto esposto, questa Associazione rileva che nessun organismo in indirizzo ha attivato alcuna iniziativa in merito ad eccezione della Soprintendenza ai monumenti di Lecce che, in data 17 giugno 2012. ha inviato una nota al Comune di Parabita con la quale chiedeva dettagliate informazioni in merito.
Pertanto con la presente, nell'evidenziare che la situazione del castello di Parabita è quella innanzi detta ( per alcuni aspetti risulta addirittura aggravata) e che nessun intervento di manu-tenzione ordinaria o straordinaria è stata fatto per rimuovere le criticità igienico-ambientali, il pericolo di incendi e il rischio di incolumità pubblica".
Si chiede oggi di nuovo di provvedere alle necessarie verifiche di rispettiva competenza e - conseguentemente - intimare alla proprietà all'effettuazione dei relativi interventi. "A parere della scrivente - dice Seclì - risulterebbe opportuno che, in caso di inadempienza,, che gli Uffici preposti provvedano ad effettuare i lavori di stretta necessità, rivalendosi poi sulla proprietà per il recupero delle spese sostenute.
In considerazione della gravità della situazione, dell'importanza che il bene riveste sotto l'aspetto storico, architettonico ed ambientale e al fine di tutelare l'immagine della comunità parabitana e salentina, questa Associazione, in virtù degli interessi diffusi rappresentati concernenti la tutela del territorio e dei suoi beni culturali ed ambientali, diffida le SS.LL. ad effettua-re tutti le iniziative di rispettiva competenza ed evitare che l'attuate stato di degrado diventi irreversibile con conseguente depauperamento del patrimonio culturale ed ambientale che "appartiene" all'intera comunità".
Autore: Maria Nocera
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