100 mila tedeschi sono stati in Puglia l’anno scorso
Christian Wulff, Presidente della repubblica Federale Tedesca nel suo tour italiano ha visitato anche Bari. L'importante evento diplomatico si è svolto con semplicità e abbondante dose di simpatia da parte delle autorità pugliesi. Il momento centrale è stato l'incontro con Nichi Vendola nel Castello Svevo, dove il suo antenato Federico II sicuramente trascorse qualche giorno a dilettarsi con San Francesco, discutendo della politica estera verso la Turchia e la Terrasanta. Per farli parlare in pace, i giornalisti italiani hanno dovuto aspettare nel cortile del Castello (meno male che c'era il sole). Il modo migliore per vendicarsi del piccolo sopruso è fare una cronaca più informale, raccontando qualche retroscena dell'importantissimo evento.
Nichi Vendola è arrivato un po' prima, con la delegazione della Puglia, ma senza Loredana Capone. Il suo orecchino battagliero questa volta non era l'unico. I giovani operatori televisivi che seguivano Wulff ne avevano altrettanti. L'unico all'altezza della situazione era Michele Emiliano, nel senso che i tedeschi sono tutti altissimi e, rispetto al Presidente Introna, gli assessori Godelli, Stefàno e Minervini il sindaco di Bari ha una statura internazionale, superiore ai 180 cm. Il presidente della RFT è giovane. Non sappiamo con precisione quanti anni ha, ma può gareggiare nei cento metri con molti parlamentari italiani, vincendo la gara. A Bari solamente Di Paola, amministratore degli Aeroporti di Puglia, lo vediamo allenarsi regolarmente sul lungomare, facendo anche una dieta adeguata. I servizi di sicurezza tedeschi non sono ansiogeni come quelli italiani. I due carabinieri in alta uniforme si disperavano per i costi maledettamente alti nel loro condominio. I limoni delle vistose piante messe alla base della scalinata erano gialli e profumati, ma posticci, ovvero attaccati con il fil di ferro ai rami senza frutto.
Alle 12, finalmente, la stampa è stata fatta rientrare per annotare i discorsi ufficiali: Nichi Vendola ha dato un vibrante benvenuto a Wullf. "La Puglia ha 800 km di coste, praticamente è tuffata nel Mediterraneo. Il suo territorio fu caro a Federico II e qui si cerca sempre un equilibrio tra bellezza e modernità. Noi sogniamo l'Europa, ma piangiamo con il popolo greco, perché abbiamo affrontato giorni altrettanto bui e tristi. La crisi ci è servita a cambiare mentalità a essere più europa utilizzando una parola magica: ‘modernità'." Dopodiché il presidente ha fatto il solito lunghissimo elenco dei primati pugliesi nelle energie rinnovabili, nella meccatronica, nelle nanostrutture, nei distretti del legno, della meccanica, dell'industria aerospaziale ecc. Certo i tedeschi non si impressionano a sentir parlare di lavoro duro e forse amano l'Italia per la sua capacità di farlo dimenticare, con pasta, sole e musica. 100 mila tedeschi sono stati in Puglia l'anno scorso. "La Germania non è lontana da Bari.I forestieri sono oggetti di venerazione, qui" ha concluso Vendola.
Il presidente Wullf e consorte, che meglio non poteva essere trattato oltre le alpi bavaresi, lo rivelato con timbro chiaro e deciso. La sua delegazione in Italia è stato dappertutto, facendo soste particolari nei presìdi economici. "A Bari c'è la Bosch che ha 2000 addetti, la Getrag, l'Osram. Spero che le nostre aziende possano portare la cultura economica in Italia" ha detto subito, avendo tanta ragione. Magari noi fossimo come loro nell'aggregare lavoro, ricchezza e welfare. "Anche noi vogliamo più Europa, maggiore unità nella differenza, crediamo nel futuro dell'Italia e faremo insieme quel che possiamo. Le imprese tedesche vanno motivate e della Grecia, richiamata con eccesso di patetismo da Vendola, non vuol parlarne perché è fuori tema. Ogni spezzone del suo discorso è uno slogan da imparare a memoria, per diventare ricchi. Wulff saluta tutti con un corretto ‘buon lavoro' e accompagna a prendere un ‘aperitivo accompagnato' il suo staff, che in Italia si sta facendo ottime scorpacciate. Tra tante squisitezze, i dolci pugliesi sono i più attraenti, ma anche i più pericolosi per le biondissime teutoniche.
Autore: Francesco Monteleone