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Data: 08/10/2010 - Ora: 08:32
Categoria:
Economia
Il personale proclama lo stato di agitazione Cgil: "Pesanti le responsabilità gestionali" Appello di FP Cgil all’assessore regionale Fiore: "Intervenga per sbloccare la difficile situazione"
La Casa di Cura Petrucciani ricorre alla cassa integrazione. Le motivazioni addotte dall'Azienda sono la mancata contrattualizzazione con la Regione Puglia di 30 posti letto in uso, di cui non riceve alcun rimborso per le prestazioni rese. Per gli stessi posti letto l'Azienda avrebbe investito notevoli risorse in personale e nuove tecnologie Il personale della Casa di Cura (ausiliario, infermieristico, ostetrico e amministrativo) proclama lo stato di agitazione, preoccupato per la conservazione del posto di lavoro.
Lo stesso, pur riconoscendo le difficoltà di chi opera oggi nella Sanità privata, teme che dietro questa scelta si nascondano grosse responsabilità gestionali. I lavoratori e la FP CGIL di Lecce, infatti, ritengono che le nuove assunzioni di personale dall'agosto 2008 non possano aver determinato un esubero tale che abbia trascinato l'azienda nelle attuali gravi difficoltà economiche; ne è riprova il fatto che dalla prima richiesta di cassa integrazione per 26 dipendenti a rotazione, proposta dall'azienda nel primo incontro dello scorso 10 settembre con le Organizzazioni sindacali e Confindustria, si è arrivati a cassintegrare soltanto 9 dipendenti a rotazione; infatti, diversamente la Clinica non sarebbe stata in grado di garantire i livelli adeguati di assistenza agli utenti.
Alla luce di tale ultima riorganizzazione aziendale, sembrerebbe pertanto che non c'è esubero di personale. Desta, inoltre, stupore il fatto che il personale medico non venga coinvolto nella crisi aziendale, pur essendo lo stesso certamente influente sui costi del bilancio aziendale. Se la crisi riguarda l'azienda, questa deve riguardare tutti i suoi lavoratori, senza nessuna esclusione, compreso quindi anche il personale medico.
Inoltre, di recente i lavoratori si vedono retribuire lo stipendio con enorme ritardo, ritrovandosi di conseguenza in grosse difficoltà, senza che nessun rappresentante dell'azienda abbia mai condiviso tali difficoltà con i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali. La FP CGIL di Lecce e i lavoratori della Casa di Cura chiedono all'Assessore alla Salute, dott. Tommaso Fiore di attivarsi per sbloccare questa difficile situazione consentendo a chi ha ottenuto gli accreditamenti di poter mettere a frutto gli investimenti operati e dare la serenità e la sicurezza del mantenimento del posto di lavoro ai dipendenti di quell'azienda.
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