Nella mattinata di ieri il Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone ha ricevuto a Palazzo Adorno una delegazione di rappresentanti della "Libera Federazione Donne" del Salento, impegnate nel percorso culturale della "Casa delle Donne", sino a questi giorni ospitato dalla struttura dell'ex Liceo Musicale "Tito Schipa". Il Presidente, proprio a questo proposito e per sgomberare il campo da strumentalizzazioni di ogni tipo, ha ribadito nuovamente "la validità di tutti i percorsi culturali e associativi che coinvolgono e si radicano nel territorio salentino, senza preclusione alcuna verso il progetto <Casa delle Donne> ". "Non esiste l'obiettivo di voler allontanare queste associazioni dal panorama culturale della città e del Salento – ha detto Gabellone alle presenti – , né tanto meno è in corso alcuna espropriazione culturale dell'ex Liceo Musicale, che resterà a fortissima vocazione culturale, diventando un simbolo della città, del suo glorioso passato (grazie al <Museo Tito Schipa> ) e del suo futuro".

Per questo, il Presidente della Provincia è tornato a ripercorrere l'iter dell'intera vicenda: "la Regione Puglia, con Delibera 2285 del 24 novembre 2009, ha attribuito alla Provincia di Lecce un finanziamento di 1.545.000 Euro per la realizzazione del progetto ESECUTIVO < RISTRUTTURAZIONE DELLA SEDE DELL'I.C.O. TITO SCHIPA > , così come è scritto testualmente nella deliberazione". "Si comprende facilmente, dunque, come il finanziamento regionale per la riqualificazione dell'immobile sia vincolato alla sua destinazione d'uso, al suo effettivo utilizzo a sede della Fondazione, dei relativi spazi destinati agli orchestrali ed alle prove e degli ambienti che vedranno la progressiva costituzione del < Museo Tito Schipa > " . "Ciò nonostante è volontà specifica mia personale e dell'Amministrazione trovare una soluzione alternativa per l'insediamento della < Casa delle Donne > ". Per questo il Presidente della Provincia ha dato mandato immediato ai dirigenti ed ai funzionari degli uffici (che hanno partecipato all'incontro), a chè possano individuare rapidamente una soluzione alternativa da sottoporre alla "Libera Federazione Donne".