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Carabinieri del Noe di Lecce: chiudete l'Ilva di Taranto
Data: 25/06/2011 - Ora: 21:04
Categoria:
Cronaca
La relazione del Noe è stata consegnata ieri al gip Todisco e da domani non potrà essere più come prima, bisognerà da seguito agli studi dei Carabinieri.
Dopo quaranta giorni di controlli continui i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce non hanno dubbi: l'inquinamento dell'Ilva di Taranto è tale che va chiusa subito. I Noe sollecitano la Procura a emettere un provvedimento cautelare reale (ovvero a far sequestrare) gli impianti dell'Ilva per bloccare il protarsi delle attività illecite nello stabilimento siderurgico e il conseguente inquinamento.
La relazione del Noe è stata consegnata ieri al gip Todisco e da domani non potrà essere più come prima, bisognerà da seguito agli studi dei Carabinieri.
La perizia disposta dal giudice per le indagini preliminari dovrà, infatti, accertare se le emissioni di fumi e polveri dallo stabilimento Ilva, in particolar modo riguardo a diossina, Pcb, benzoapirene, Ipa di varia natura e composizione, siano nocive alla salute umana, sia riguardo agli operai che per i cittadini di Taranto e dei comuni limitrofi, e se all'interno della fabbrica siano rispettate le misure di sicurezza per evitare la dispersione incontrollata degli stessi inquinanti. La proroga di 6 mesi è stata decisa dalla dottoressa Todisco che ha accolto la richiesta formulatale dal collegio di periti.
La relazione del Noe è stata consegnata ieri al gip Todisco e da domani non potrà essere più come prima, bisognerà da seguito agli studi dei Carabinieri.
La perizia disposta dal giudice per le indagini preliminari dovrà, infatti, accertare se le emissioni di fumi e polveri dallo stabilimento Ilva, in particolar modo riguardo a diossina, Pcb, benzoapirene, Ipa di varia natura e composizione, siano nocive alla salute umana, sia riguardo agli operai che per i cittadini di Taranto e dei comuni limitrofi, e se all'interno della fabbrica siano rispettate le misure di sicurezza per evitare la dispersione incontrollata degli stessi inquinanti. La proroga di 6 mesi è stata decisa dalla dottoressa Todisco che ha accolto la richiesta formulatale dal collegio di periti.
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