Ci sono delle novità interessanti nel panorama politico italiano e locale. I castigatori di costumi sono caduti in disgrazia e gli irreprensibili fautori della questione morale si trovano a dover confessare qualche peccatuccio.

La vicenda che sta riguardando la Lega Nord è assolutamente emblematica, e suggerisce un'analisi seria, perché è a rischio la sopravvivenza di una forza politica che aveva fatto della moralizzazione delle istituzioni e del tessuto sociale il suo cavallo di battaglia.
A furia di gridare "Roma ladrona" qualcuno si era convinto che in effetti potesse esserci solo del marcio nelle istituzioni tradizionali romane, e solo del buono nel vento che spirava da Nord.
La propaganda antimeridionalista e il veleno sputato per anni addosso al Sud profittatore, fannullone e scroccone viene meno del tutto dopo la bufera che si è abbattuta sul Carroccio, che adesso rischia di diventare un cartoccio politico. La "messicanite" meridionale non sembra essere poi una malattia così grave rispetto a ciò che sta emergendo dalla brodaglia padana e lombarda. Meglio messicani insomma che ladri. Come tutti del resto, come Roma ladrona che oggi è ormai uno slogan inutilizzabile.
La Lega ha negato se stessa, contravvenendo a quei principi che ne ispiravano una storia nuova e, per questa ragione, diversa. E di certo ne pagherà il prezzo a livello elettorale. Un prezzo caro, evidentemente, con grande soddisfazione di quei reggimenti e battaglioni di antipolitica che si ingrassano sulle carogne dei vecchi blocchi politici. Il Movimento 5 stelle di Grillo infatti, già esulta e cresce nei sondaggi…
Forse Roma non era poi così ladrona o almeno non più di Milano. L'Italia unita, si unisce anche in questo. Il sentimento nazionale è al sicuro. Complimenti a Bossi: la Lega ha mantenuto il Paese ben saldo.

Foto da: www.ladomenicadivicenza.it