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Data: 08/03/2011 - Ora: 14:40
Categoria:
Cronaca
Azione legale portata avanti da Adusbef
Adusbef richiede la rimessione alla Corte Costituzionale della norma inserita nel Decreto "Milleproroghe", con la quale vengono poste nel nulla ben due sentenze della Corte di Cassazione a Sezioni Unite, che avevano riconosciuto il diritto degli utenti bancari, ad ottenere la restituzione degli interessi anatocistici illecitamente richiesti dalle banche. Infatti l'art.2, comma 61 del Decreto "Milleproroghe" ha stabilito che la prescrizione debba essere di dieci anni decorrenti dalla singola operazione (cioè dall'addebito degli interessi passivi sul conto corrente) e non invece dalla chiusura del conto, come al contrario statuito dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.
Inoltre, sempre lo stesso articolo, ha vietato la restituzione ai correntisti degli interessi passivi pagati alle banche, andando così in contrasto con quanto stabilito dai Tribunali di tutta Italia in migliaia di sentenze e come confermato, sempre recentissimamente, da altre sentenze della Corte di Cassazione a Sezione Unite. Si tratta di un vero e proprio furto ai danni dei cittadini consumatori e di un ingiusto regalo alle banche, perpetuato attraverso l'introduzione di una norma palesemente illegittima e che spiega effetto sulle centinaia di migliaia di processi, promossi dai consumatori contro le banche, per la restituzione degli interessi illegittimamente versati.
Sulla base di queste considerazioni, l'Avv. Massimo Melpignano di Bari, Vicepresidente Adusbef Puglia, e l'Avv. Antonio Tanza, Vicepresidente Nazionale Adusbef, tutelando gli interessi di un consumatore associato Adusbef, hanno proposto questione di legittimità costituzionale della norma "salva-banche" contenuta nel Decreto "Milleproroghe". L'udienza è stata rinviata al 28 giugno 2011, sede in cui il Giudice titolare dovrà decidere su tale istanza. Sul sito: www.studiomelpignano.it è possibile reperire tutte le informazioni. Il nostro numero verde è: 800-984786.
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