Nonostante i controlli senza sosta da parte delle Forze dell'ordine, a Lecce la presenza del parcheggiatore abusivo continua ad essere un'abitudine con cui i cittadini del capoluogo salentino e le tante persone che affollano giornalmente le vie della città, devono fare i conti. "Ormai i taglieggiatori del posto macchina sono praticamente dappertutto", dichiara le responsabile del CODICI-Centro per i Diritti del Cittadino- della Delegazione di Cursi, Sara Francesca De Giorgi, "si dividono le zone (dalle strade che portano al centro, alla stazione ferroviaria), si organizzano per turni di lavoro (soprattutto la sera), ma la tattica è sempre la solita: avvicinarsi e chiedere soldi, con modi gentili, a chi lascia l'auto parcheggiata nella zona di propria competenza, in cambio della custodia della stessa".

L'abusivismo viene esercitato anche nelle zone con le strisce blu, ossia quelle già regolamentate con la sosta a pagamento: quindi l'automobilista è costretto in qualche modo a pagare non solo la regolare tariffa ma ad "offrire" anche una piccola mancia all'abusivo, con la paura di vedersi danneggiata la macchina in caso di mancato pagamento. "In Italia non è sporadico assistere ad episodi di cittadini minacciati o ricattati, seppur in modo molto velato, se reagiscono o rifiutano di pagare", continua De Giorgi, "può così capitare che il povero automobilista trovi, al suo ritorno, graffi alla carrozzeria della macchina, fino alle gomme bucate".

Nonostante un'importante sentenza della Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione abbia stabilito che, commette reato il parcheggiatore abusivo che con atteggiamento intimidatorio minaccia l'automobilista pretendendo denaro in cambio di un "fantomatico" controllo della vettura, i cittadini si trovano puntualmente a pagare questa fastidiosa "tassa". Il CODICI chiede quindi di intensificare la presenza in strada delle Forze dell'Ordine di Lecce, tra cui della Polizia Municipale, per garantire la sicurezza di tutti e soprattutto per evitare che si incappi in situazioni pericolose.