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A Lecce il 22% delle imprese edili pugliesi

Data: 03/08/2010 - Ora: 10:48
Categoria: Economia

Il Piano Casa non decolla ma il comparto edile tiene

Nel 2010 sono ben 10.389 le aziende registrate nel settore costruzioni nella provincia di Lecce, pari al 22% del totale regionale. Per il 63% delle imprese edili il provvedimento del Piano Casa ad un anno dalla sua attuazione non ha inciso in alcun modo in termini di crescita del giro d'affari e per il 23% degli imprenditori ha inciso per una percentuale fino al 20%. Tiene comunque l'occupazione del comparto: la previsione del numero addetti del primo semestre 2010 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente è stabile per il 68% degli imprenditori ed in crescita per il 6%. Le stime del fatturato per lo stesso periodo fanno intuire invece che la situazione di crisi non è definitivamente superata: il fatturato è stabile per il 39% degli imprenditori, in crescita per il 10% ma in calo per ben il 50%. Questi i primi dati emersi dall'indagine condotta su un campione di 300 aziende edili a livello nazionale in occasione di Expoedilizia, la Fiera professionale per l'edilizia e l'architettura organizzata da ROS, società partecipata da Fiera di Roma e da Senaf, che si svolgerà presso il polo fieristico della capitale dall' 11 al 14 novembre 2010. La 4a edizione di Expoedilizia intende porsi al servizio di aziende, operatori professionali e associazioni di categoria come momento di incontro e confronto, di scambio economico e aggiornamento professionale. L'edizione 2010 prevede 13 aree tematiche, 5 in più rispetto al 2009 (Tetti Pareti, Ferramenta Utensili, Impianti Sportivi, Verde, Schermature Tende) e tra i numerosi argomenti che verranno dibattuti ci sarà il tema dell'etica del costruire, intesa come responsabilizzazione dei diversi operatori professionali verso il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici che sarà approfondito all'interno dello spazio Edilverde – Working with Nature. "Prendiamo atto dai dati raccolti dall'indagine svolta in occasione di Expoedilizia che, malgrado il Piano Casa poco propulsivo, – afferma Antonio Bruzzone, Amministratore Delegato di ROS – il comparto edile dimostra di tenere e di aver saputo reagire alla crisi. L'edizione 2010 di Expoedilizia con le sue 13 aree tematiche ha proprio l'intento di offrire una panoramica completa sulla filiera delle costruzioni ed affermare il ruolo della manifestazione come propulsore di crescita per il mercato del centro-sud". Sempre in tema di azioni varate dal Governo le imprese si dimostrano scettiche anche nei confronti dei recenti incentivi per la riqualificazione energetica delle abitazioni: secondo il 42% degli imprenditori questa azione produrrà una crescita del giro di affari entro il 20% mentre per il 40% non inciderà in alcun modo. La norma inserita nel decreto incentivi che allarga il numero delle attività che possano essere svolte senza presentare la Dia incontra invece il favore degli imprenditori: ben il 47% degli imprenditori la ritiene utile. L'housing sociale potrà essere lo strumento per il rilancio definitivo del comparto a patto che vengano rispettate determinate condizioni: per il 35% degli imprenditori gli immobili devono essere proposti al pubblico a prezzi davvero competitivi ma non penalizzanti per le imprese, per il 17% devono essere coinvolti tutti gli attori della filiera, dalla progettazione, alle macchine e materiali sino alle rifiniture e per il 15% le iniziative devono essere estese a tutto il territorio nazionale. Il 57% degli imprenditori dichiara inoltre che nel periodo 2011-2015 le case di nuova costruzione verranno realizzate in classe energetica A e B in una percentuale compresa entro il 40%. In tema di sicurezza le leve da potenziare per far diminuire gli incidenti nei cantieri sono essenzialmente due: per il 63% degli imprenditori la maggiore formazione dei coordinatori per la sicurezza mentre per il 21% il maggiore rigore nell'attuazione delle regole da parte degli ispettori. Sul tema occupazione gli imprenditori sono preoccupati per quanto riguarda il fatto che i lavoratori italiani siano puniti dalla crisi perché più costosi degli stranieri: per il 48% questa situazione è un danno per il comparto edile mentre per il 22% è un pericolo per le imprese italiane. La classifica delle figure più richieste nel prossimo futuro è guidata dai tecnici del fotovoltaico (56%), seguiti dagli operai muratori (40%) e dai geometri/ingegneri (39%).

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