Anno nuovo, polemica vecchia. Gli spettatori che sabato sera hanno assistito alla gara tra il Lecce ed il Milan hanno notato in curva Sud uno striscione che riportava la scritta: "Poli: lo stadio è di tutti". Chiaro il riferimento alla querelle relativa alla decisione della Giunta comunale di Palazzo Carafa d’intitolare l’impianto sportivo leccese ad Ettore Giardiniero, scomparso ex primo cittadino del capoluogo salentino, che legò il suo nome alla costruzione del nuovo stadio. Quella scelta dell’attuale sindaco Adriana Poli Bortone non è mai andata giù a numerosi cittadini e non solo sportivi, tanto che alcuni costituirono un comitato spontaneo, con sede in Via 95^ Reggimento Fanteria, per intitolare lo stadio denominato comunemente di "Via del Mare" alla memoria di Attilio Adamo, noto scopritore di giovani talenti calcistici salentini, deceduto in un incidente stradale oltre vent’anni fa. Fu lanciata una petizione popolare, che portò a raccogliere oltre 1500 firme, grazie alle quali si potuto portare la delibera in consiglio comunale per discutere della legittimità o meno di una simile decisione. Il fatto provocò addirittura la comparsa di un documento sottoscritto da 25 consiglieri di Palazzo Carafa, tra cui diversi esponenti della maggioranza di Centrodestra. Una sorta di maggioranza trasversale. Poi, colpo di scena: molti di quei consiglieri che appoggiano il primo cittadino di Lecce, precisarono la loro posizione. Nessuno scollamento, solo pareri da considerarsi personali, da approfondire proprio in aula consiliare. Ma già due volte la discussione ha portato ad un nulla di fatto. Parte le schermaglie tra maggioranza ed opposizione, sono numerosi i leccesi che non vedono di buon grado la decisione di cambiare nome allo stadio. Lo sentono come un po’ proprio, qualcosa di personale ed altamente simbolico, sulle cui sorti toponomastiche preferirebbero esser coinvolti in prima persona, senza accettarle supinamente. (VS)