Ottavio Delfino di Taurisano si è suicidato. Il corpo è stato ritrovato con le mani legate.
Il padre del giovane, titolare di un'officina meccanica in via Gioberti era uscito per alcune commissioni. Quando è rientrato in casa non ha trovato il figlio; insospettito si è recato nell’autorimessa che si trova nello stesso stabile. Ha notato tutte le porte del locale adibito a deposito chiuse dall’interno. Ha trovato, nel riaprire il corpo del figlio.
Il giovane aveva legato una grossa corda ad una trave e aveva stretto l’altra estremità al collo, lasciandosi andare. Ma non solo. Alle mani aveva annodato un filo più sottile. Un elemento che ha insospettito i carabinieri della stazione di Taurisano, giunti sul posto perché allertati dal padre della vittima. I militari hanno eseguito tutti gli accertamenti. Il 23enne aveva chiuso dall’interno le porte del garage, le chiavi erano in tasca. Il medico legale Roberto Vaglio, ieri sera, ha eseguito una prima visita necroscopica sul corpo del ragazzo. Ottavio Delfino sarebbe morto dopo essersi impiccato, non ci sono segni di violenza o di colluttazione potrebbe aver fatto tutto da solo. Avrebbe cioè deciso di legarsi le mani, perché in caso di un ripensamento, avrebbe potuto sciogliere il cappio al collo. Ma questa è soltanto un’ipotesi, il magistrato ha infatti disposto l’autopsia, che verrà eseguita domani.
Per tutta la notte i carabinieri e gli agenti del commissariato di Taurisano hanno ascoltato i familiari e gli amici di Ottavio. Lavorava con il padre, era un ragazzo introverso, triste negli ultimi giorni forse per una storia d’amore finita.
Taurisano, che conta 4 suicidi in due anni, oggi è un paese sotto shock, che piange ancora una volta per il suicidio di un giovane che tutti conoscevano e stimavano e che si interroga per una strana, inquietante coincidenza. L’11 ottobre scorso, esattamente due mesi fa, un 17 enne si impiccò nel garage di un’abitazione in costruzione di proprietà del padre. La sera prima aveva litigato con i genitori. Troppo poco forse per spiegare un suicidio. E così adesso i carabinieri stanno sfogliando le carte di quell’altro inquietante episodio, stanno eseguendo accertamenti incrociati per capire se i due suicidi siano davvero due fatti isolati. I due ragazzi si conoscevano, ma in un paese così piccolo può accadere, sussurrano gli inquirenti, che pure stanno indagando a 360 gradi, senza tralasciare nessuna ipotesi.