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Data: 30/11/2001 - Ora: 11:13
Categoria:
Cronaca
Ma al carcere ha preferito la morte: l'uomo si è puntato la pistola alla tempia e ha fatto fuoco. Zito da qualche giorno aveva il fiato degli agenti sul collo: gli uomini della questura aspettavano solo il momento buono per acciuffarlo. Ad avvertirli che il latitante era nascosto nella sua abitazione è stata una telefonata anonima al 113. Scatta il blitz. Alcune pattuglie circondano l'edificio di via Castello, a San Pancrazio Salentino, dove abita Zito. L'uomo, accortosi di esser ormai circondato, cerca la via di fuga ma è troppo tardi: i militari hanno blindato tutta la zona attorno all'abitazione. Impossibile scappare e inutile rifugiarsi in qualche angolo del palazzo. Così, disperato, il latitante affiliato alla Scu si suicida con un colpo di revolver. L'uomo sarebbe entrato a far parte dell'organizzazione malavitosa prima nel clan di Giuseppe Rogoli per poi affiliarsi al gruppo emergente di Emanuele Carbone di San Pancrazio Salentino. Era sfuggito all'arresto il 23 novembre scorso nell'ambito dell' operazione 'Mediana', nel corso della quale furono eseguite 164 ordinanze di custodia cautelare in carcere in Puglia e in altre regioni italiane.
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