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Data: 28/08/2001 - Ora: 12:53
Categoria:
Cronaca
Sette persone, invece, sono riuscite a sfuggire.
Gli arrestati appartengono alle organizzazioni criminali capeggiate da Antonio Pellegrini, di 27 anni, Giuseppe Vincenti, di 43, e dal neopentito Dario Toma. Avrebbero agito nel territorio a nord di Lecce tra i comuni di Campi Salentina, Squinzano, Surbo, Trepuzzi e nello stesso capuoluogo. Nelle 32 ordinanze di custodia cautelare richieste dal pm, Giuseppe Capoccia e firmate dal gip del Tribunale di Lecce Enzo Taurino, vengono contestati: i reati di associazione mafiosa, sette omicidi, tentativi di omicidio, traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, contrabbando di sigarette e gioco d'azzardo. Sono state le dichiarazioni di Toma sulla faida che imperversa nell'alto Salento a dare l'input agli investigatori, che hanno potuto ricostruire l'organigramma delle associazioni mafiose in guerra, e attribuire agli indagati la paternità di numerosi episodi delittuosi.
Durante le indagini, inoltre, sono anche stati trovati i cadaveri di Antonio Russo e Andrea Malatesta, scomparsi rispettivamente il 28 gennaio e il 4 febbraio del ‘99 nell'ambito della faida.
La Dda di Lecce, guidata dal procuratore aggiunto Cataldo Motta, ritiene di aver individuato e fatto arrestare, grazie a questa maxi operazione, gli autori degli omicidi di Fabio Beato (avvenuto a Campi Salentina il 22 febbraio del ‘99), di Giuseppe Rollo (Squinzano, 5 marzo ‘99), Antonio Albanese (Torchiarolo, 20 maggio ‘99), Giuseppe Ricciardi (Casalabate, 29 luglio ‘99), e di Diego Paladini (San Cataldo di Lecce, 13 agosto ‘99). Per questi omicidi sono stati arrestati oltre a Toma, Sandro Maci, Paolo Tomasi, Emanuele Versienti, Adriano e Antonio Palazzo, Giancarlo Mazzei, Andrea Pisa e Massimiliano Bello.
Solo quattro giorni fa a Surbo un commando ha ammazzato a colpi di kalashnikov Carlo De Santis, di 20 anni e Francesco Cillo, di 20 anni, di Lecce, un carrozziere incensurato e figlio di un impiegato di banca. Gli arresti di ieri non sono direttamente collegati con quegli episodi, ma riguardano comunque presunti appartenenti a quei clan.
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