Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.
Data: 22/11/2000 - Ora: 12:11
Categoria:
Politica
Le celle si sono aperte per Luigi Corvasce, 41 anni, accusato di duplice omicidio e associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; Giuseppe Fiori, 36 anni, duplice omicidio e associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; Salvatore Pellegrino, 52 anni, avrebbe ucciso due prostitute che intendevano denunciarlo; Ruggero Lattanzio, di 40 anni, l'unico detenuto nel carcere di Taranto, deve rispondere di duplice omicidio e associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. Un solo omicidio e l'associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga sono le accuse contestate ad Angelo Antonio Doronzo, 43 anni (deve rispondere anche di associazione mafiosa), Savino Filannino, 47 anni, Gaetano Iodice, 37 anni, Angelo Lombardi, 35 anni, Michele Pavone, 39 anni. Scarcerato anche Giuseppe Eligiato, 37 anni, presunto killer della camorra napoletana, accusato di un solo omicidio. Restano invece detenuti: Francesco Cannito, 37 anni, considerato uno dei capi dell'omonimo clan e killer di quattro persone, mentre una quinta sarebbe scampata al tentato omicidio; Salvatore Liso, 61 anni, deve rispondere di due omicidi e di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga; Antonio Buscaroli, 46 anni, accusato di un solo omicidio; Andrea Montani, 36 anni, detto "Malagnà c", capo dell'omonimo clan barese, e Francesco Civita, 59 anni, entrambi accusati di traffico di sostanze stupefacenti. L'uscita dei detenuti dal supercarcere di Trani è avvenuta alla spicciolata e senza alcun problema: all'esterno solo qualche parente in attesa.
I pregiudicati scarcerati ieri sono stati tutti arrestati nel '97, in una operazione che sgominò un gruppo mafioso operante nel nord barese e che può contare al suo attivo una trentina di omicidi, rientranti nella lotta fra clan per il controllo delle attività illecite nel territorio. Il processo sta andando avanti con particolare lentezza a causa di numerose ricusazioni dei giudici e del cattivo funzionamento dell'impianto di amplificazione, messo a punto solo 15 giorni fa. I due giudici civilisti, che dopo le ricusazioni dei colleghi penalisti hanno assunto il processo, devono, inoltre, conciliare le udienze con il loro carico di lavoro e sono quindi costretti a dilazionarle.
Altri 10 imputati, che hanno ottenuto il giudizio abbreviato, sono in attesa che venga nominata la nuova Corte d'Assise. Anche per loro si prospetta la possibilità di uscire, a fine aprile, per scadenza dei termini di custodia cautelare.
Data: 10/01/2023
La Via Appia Regina Varium, candidata a Patrimonio Unesco
Data: 19/12/2022
Nuovo treno regionale Lecce-Bari in un'ora e ventitre minuti
Data: 24/11/2016
Referendum Costituzionale: Le ragioni per una scelta
Sede amministrativa:
Via 95° Rgt. Fanteria, 70
73100 Lecce
Tel. 0832 34 40 41
Fax 0832 34 02 28Â
info@sudnews.tv
Editore: ClioCom
Testata giornalistica
Reg. Tribunale di Lecce
31 Agosto 1995 n. 617
ClioCom © 2025
Clio S.r.l. Lecce
Tutti i diritti riservati