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Data: 18/04/2025 - Ora: 11:23
Categoria:
Attualità
I dati regione per regione" del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC)
I dati regione per regione" del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC) e dell’adolescenza emergono con molta chiarezza dalla terza edizione del Rapporto "I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia - I dati regione per regione" del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC)
In Puglia il tasso di natalità (6,6 per 1.000 abitanti) è leggermente superiore alla media nazionale, e la regione si distingue per una maggiore presenza di famiglie numerose (5,2% contro il 4,5% nazionale) ed una percentuale di nuclei familiari monogenitoriali più bassa rispetto alla media (15,9% rispetto al 17,8%.). La percentuale di persone di minore età in povertà relativa è del 26,6%, superiore di 4,4 punti rispetto alla media nazionale, e la regione presenta un’alta percentuale di minori che vivono in situazioni di sovraffollamento abitativo (45,7%), 4,8 punti sopra la media nazionale. I bambini e i ragazzi di 6-17 anni che hanno l’abitudine alla lettura di libri sono il 46,9%, inferiore di 5,5 punti rispetto alla media nazionale (52,4%). La percentuale di bambini e ragazzi di 3-17 anni che praticano sport in modo continuo o saltuario è del 48%, inferiore di ben 9,8 punti rispetto alla media nazionale (57,8%). Nell’ambito educativo, la Puglia è tra le regioni con la percentuale più elevata di sezioni antimeridiane nelle scuole dell’infanzia (20,60% contro il 9,3% nazionale) e con un’elevata percentuale di classi della scuola primaria (statali) senza tempo pieno (78%); così come si colloca tra le ultime per alunni della scuola primaria che usufruiscono del servizio mensa (18,5%, inferiore di 39 punti rispetto alla media nazionale del 57,5%). Infine, la regione presenta una delle percentuali più alte di bambini obesi o gravemente obesi tra gli 8-9 anni (14,8% contro il 9,6% nazionale). Il numero dei pediatri è in diminuzione rispetto alla precedente rilevazione, come in tutte le regioni italiane, ma il rapporto bambini residenti per medico pediatra (879), è inferiore al dato medio italiano (993). La Puglia infine è una delle due sole regioni italiane in cui i minorenni stranieri non accompagnati presenti e censiti sono in diminuzione rispetto al precedente Rapporto (754 erano 904 nel 2021).
I diritti di circa nove milioni (8.928.000) di persone di minore età in Italia continuano ad essere determinati e condizionati dalle disparità e differenze di contesto in cui si nasce e cresce. Ma alle tradizionali disuguaglianze tra Nord e Sud del Paese, ormai cronicizzate, si aggiungono nuove fratture anche all’interno delle stesse regioni settentrionali, dove molte famiglie hanno vissuto un rapido impoverimento negli ultimi anni. Se da un lato il divario territoriale continua a segnare profondamente il Paese, dall’altro emergono segnali di difficoltà anche nelle aree che storicamente offrivano maggiori opportunità.
Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC), coordinato da Save the Children Italia e composto da oltre 100 organizzazioni del Terzo Settore attive nella tutela dei diritti dell’infanzia e adolescenza, ha realizzato la terza edizione del Rapporto "I dati regione per regione 2024", che fornisce una panoramica dei principali dati regionali sull’infanzia e l’adolescenza. Il Rapporto, pubblicato con cadenza triennale integra l’analisi narrativa dei Rapporti annuali sul monitoraggio della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, con l’obiettivo di stimolare riflessioni e politiche territoriali che mettano al centro i diritti dei minorenni.
Il Rapporto è stato presentato oggi 4 aprile 2025 a Bari, grazie a Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, in collaborazione con ActionAid, CNCA, LIC - Lavori in corso, associazioni parte del Gruppo CRC, e con il patrocinio dell’Università degli studi di Bari
Nella terza edizione del Rapporto CRC si riconfermano le profonde differenze tra le varie "Italie" che diventano evidenti osservando la distribuzione e l’accessibilità dei servizi per l’infanzia, dai nidi alle mense scolastiche e ai servizi di supporto per studenti con disabilità. Paradossalmente, proprio nelle aree con maggiore diffusione della povertà minorile, questi servizi sono più carenti. A partire dai dati raccolti, emerge la necessità di politiche pubbliche più incisive per garantire pari opportunità a tutte le bambine, i bambini e gli adolescenti, indipendentemente dalla loro regione di residenza. Il Rapporto si propone di sensibilizzare le amministrazioni locali sull’importanza di una raccolta dati sistematica e disaggregata, fondamentale per progettare interventi efficaci e sostenibili.
Il Rapporto si articola in 20 schede regionali, attraverso un set di indicatori suddivisi in sette raggruppamenti tematici. Gli indicatori si basano su dati pubblicati o forniti direttamente ai fini del presente Rapporto dalle amministrazioni centrali. Alcuni aspetti trattati nei Rapporti CRC non trovano spazio nel Rapporto regionale in quanto non ci sono indicatori di riferimento, come per esempio per il diritto alla partecipazione dei minori nei vari contesti. Per sopperire alla mancanza di dati su maltrattamento e abuso sulle persone di minore età, sono stati inclusi, anche in questa edizione, i dati sulle vittime di alcuni reati, pur riconoscendo i limiti di questi dati per analizzare un fenomeno molto più ampio e complesso. La disponibilità di informazioni sui minori con disabilità resta insufficiente, per questo sono stati considerati indicatori riguardanti il diritto all’istruzione per gli alunni con disabilità, ed i dati disponibili sui minori in affidamento familiare e in strutture residenziali con disabilità o bisogni educativi speciali (BES).
Segue una sintesi dei dati più rilevanti per la Puglia
Dati demografici
In Puglia risiedono 584.199 persone di minore età, pari al 15% della popolazione regionale, in linea con la media nazionale del 15,1%, ma con una tendenza in diminuzione rispetto al precedente Rapporto quando era il 15,7%. Il tasso di natalità è di 6,6 nati ogni 1.000 abitanti, superiore di 0,2 punti rispetto a quello nazionale. È interessante sottolineare la presenza di famiglie numerose nella regione, infatti il 5,2% delle famiglie pugliesi ha 5 o più componenti, superiore alla media nazionale del 4,5%. I nuclei familiari monogenitoriali rappresentano il 15,9% del totale, inferiore di 1,9 punti percentuali rispetto al dato italiano del 17,8%. Infine, la componente di minori stranieri sul totale dei minorenni è del 4,7%, nettamente inferiore alla media nazionale dell’11,8%, collocando la Puglia tra le ultime tre regioni italiane con la percentuale più bassa di minori stranieri sul totale minori .
Povertà materiale ed educativa
La percentuale di persone di minore età in povertà relativa in Puglia è del 26,6%, superiore di 4,4 punti rispetto alla media nazionale del 22,2%, con una tendenza in diminuzione rispetto al precedente Rapporto quando era del 29,2%. Inoltre, la percentuale di minori che vive in situazioni di sovraffollamento abitativo è del 45,7%, superiore di 4,8 punti rispetto alla media nazionale del 40,9%, con un netto aumento rispetto alla rilevazione precedente quando era del 30,7%. Per quanto riguarda la povertà educativa, il 46,9% dei bambini e ragazzi di 6-17 anni ha l’abitudine alla lettura di libri, un dato inferiore di 5,5 punti percentuali rispetto alla media nazionale del 52,4%, ma con un trend in aumento di 4,7 punti rispetto al precedente Rapporto. L’attività sportiva tra i 3-17enni è carente, con il 48% che pratica sport in modo continuo o saltuario, inferiore di 9,8 punti rispetto al 57,8% nazionale, con una leggera diminuzione rispetto al precedente Rapporto.
Sul fronte della povertà educativa digitale, l’88,6% dei minori tra 6 e 17 anni dispone di un PC/tablet e connessione internet, una percentuale inferiore di 1,9 punti rispetto alla media nazionale del 90,5%.
Ambiente familiare e misure alternative
Il tasso di minorenni in affidamento familiare per almeno 5 notti la settimana in Puglia (al netto dei MSNA) è di 1,5 ogni mille residenti, in linea con la media nazionale di 1,4. Degli affidamenti, il 37,5% è eterofamiliare mentre il 62,5% è intrafamiliare. Il tasso per mille residenti di 0-17 anni (al netto dei MSNA) nei servizi residenziali per minori è del 2,4, superiore al 2,1 della media italiana e in aumento rispetto al precedente Rapporto. L’incidenza di minori stranieri non accompagnati sui minorenni accolti nei servizi residenziali è del 30,3%, leggermente superiore al 29,6% nazionale. L’11,1% dei bambini e adolescenti accolti nelle strutture residenziali presenta disabilità, disturbi o bisogni educativi speciali, una percentuale superiore rispetto alla media nazionale dell’8,5%. Per le adozioni, in Puglia le dichiarazioni di adottabilità di minori per adozione nazionale sono state 121, di cui 2 da genitori ignoti. Sono stati 62 i minorenni per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’ingresso per adozione internazionale in base alla residenza dei genitori adottivi. Riguardo ai minori con genitori detenuti, in 7 istituti penitenziari su 11 è presente una ludoteca, invece il 20,5% dei colloqui totali ha coinvolto minorenni, superiore di 0,7 punti percentuali rispetto alla media nazionale del 19,8%.
Educazione, gioco e attività culturali
I dati relativi all’educazione in Puglia mostrano alcune aree problematiche. Nonostante la percentuale di comuni che offrono servizi socio-educativi per la prima infanzia sia dell’85,2%, ben 20,8 punti percentuali superiore rispetto alla media nazionale del 64,4%, il numero di posti disponibili per ogni 100 bambini di 0-2 anni è di soli 20,6, inferiore di 9,4 punti rispetto al dato nazionale di 30 posti. Inoltre, il 20,60% delle scuole dell’infanzia ha sezioni con orario ridotto antimeridiano (<= 25 ore settimanali), una quota molto più alta rispetto alla media italiana del 9,3% che posiziona la Puglia tra le tre regioni italiane con la percentuale più elevata di sezioni antimeridiane (<= 25 ore settimanali).
Nella scuola primaria, il 78% delle classi della scuola primaria (statali) non offre il tempo pieno, con un divario di 18,7 punti percentuali rispetto alla media nazionale del 59,3%, dato che colloca la regione tra quelle con la percentuale più elevata di classi senza tempo pieno. Inoltre, solo il 18,5% degli alunni usufruisce del servizio mensa scolastica, posizionando la Puglia tra le regioni con la percentuale più bassa, nettamente inferiore rispetto al 57,5% nazionale.
La componente di alunni stranieri sul totale degli iscritti a ogni ordine e grado è del 3,7%, collocando la Puglia tra le regioni con la più bassa presenza di studenti di origine straniera. Permangono difficoltà nei percorsi scolastici, con il 12,8% delle persone tra 18-24 anni che ha conseguito solo la licenza media senza essere inserito in programmi formativi (Early School Leaver), 2,3 punti percentuali in più rispetto alla media italiana del 10,5%. La quota di Neet, ovvero giovani di 15-29 anni che non lavorano e non studiano, è del 22,2%, superiore di 6,1 punti al 16,1% nazionale.
Salute e servizi di base
Passando all’ambito della salute e dei servizi di base, la speranza di vita alla nascita in Puglia è di 82,8 anni ( 83,1 la media nazionale). Sono operativi 25 punti nascita, di cui il 12% ha meno di 500 parti annui, quota inferiore rispetto al 24% della media nazionale, ma in crescita rispetto ai dati del precedente Rapporto (7,4%). La percentuale di parti con taglio cesareo sul totale dei parti è del 37,9%, superiore di 7 punti percentuali rispetto al 30,9% nazionale.
Sono presenti 515 medici pediatri operanti nella regione, un numero in diminuzione rispetto alla precedente rilevazione, con un rapporto di 879 bambini residenti per ogni pediatra, inferiore al dato medio italiano. Riguardo alle coperture vaccinali: quella per la Polio a 36 mesi è del 94,6%, leggermente al di sotto della media del 95%, analogamente al 94,2% per il Morbillo a 36 mesi (media 95%), ma con una tendenza in calo rispetto al Rapporto precedente. La quota di bambini obesi e gravemente obesi tra quelli di 8-9 anni che frequentano la 3 primaria è del 14,8%, superiore di 5,2 punti alla media nazionale del 9,6%. Pur evidenziando una diminuzione rispetto alla precedente rilevazione (15,1%), la Puglia si colloca tra le regioni italiane con la percentuale più alta di bambini/e obesi/e.
Il tasso di mortalità infantile si attesta a 2,69‰, superiore al 2,57‰ nazionale ma in calo rispetto ai dati precedenti. La percentuale di ragazzi tra i 14 e i 19 anni con abitudine al fumo è dell’11,2%, più alta di 2,1 punti rispetto alla media del 9,1%. Per quanto riguarda l’ambiente, il 76,9% della popolazione urbana è esposta all’inquinamento da polveri sottili PM2.5, superiore di 0,7 punti percentuali al 76,2% nazionale. Infine, il 14,5% dei minorenni si reca a scuola utilizzando esclusivamente mezzi pubblici, quota inferiore di 4,5 punti rispetto al 19% nazionale.
Protezione
In merito al tema della protezione, i minorenni stranieri non accompagnati presenti e censiti in Puglia sono 754 (Italia 19.210), tendenza in diminuzione rispetto al precedente Rapporto (erano 904 nel 2021). Con riferimento alle persone di minore età in stato di detenzione o sottoposte a misure alternative, nei Servizi residenziali sono presenti 112 minorenni, che corrisponde al 7,48% rispetto al totale nazionale, in aumento rispetto al precedente Rapporto. 26 sono i minorenni (di età compresa tra 14 e 17 anni) presenti negli Istituti penali per i minorenni, erano 9 nel precedente Rapporto; a livello italiano sono più che raddoppiati rispetto al 2021. Infine, considerando i minorenni vittime di abusi, i reati per maltrattamento contro familiari e conviventi segnalati sono 1.635 (erano 1.362), che corrisponde al 6,47% del totale nazionale.
Autore: Save the Children/Maria Nocera
Data: 22/12/2022
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