Erano partite dalla Moldavia con la prospettiva di un lavoro da domestiche in Italia, ma, giunte in Jugoslavia, sono state ''vendute'' a sfruttatori e poi cedute a due cittadini albanesi che, dopo giorni di violenze e minacce, le hanno fatte entrare clandestinamente in Italia per immetterle sul mercato della prostituzione del Nord. E' la vicenda di due giovani moldave, una di 23 anni, l'altra di 16, salvate dagli agenti della squadra mobile di Lecce che hanno sottoposto a fermo i due albanesi, Perparim Xhafa, di 31 anni, e Shpetim Nuredini, di 32. Entrambi sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di induzione alla prostituzione. Xhafa è anche accusato di violenza sessuale e minacce, per avere violentato la maggiore delle ragazze dopo l'arrivo in Italia. In precedenza, secondo il racconto fatto dalle giovani alla polizia, gli albanesi avrebbero piu' volte violentato le moldave, ma non sono imputabili per questi reati perchè commessi in Albania. Xhafa e Nuredini sono stati trovati in possesso di quattro milioni di lire e di circa 1.200 dollari. L'operazione che ha portato alla liberazione delle due donne rientra in una piu' vasta attività di contrasto dell'immigrazione clandestina di extracomunitarie destinate alla prostituzione: nell'ambito di questi servizi nei giorni scorsi la polizia aveva arrestato altri tre cittadini albanesi.(FM)