Il rientro a scuola dopo le vacanze natalizie è accompagnato da un boom di contagi COVID che lascia perplessi genitori, docenti e presidi, uniti in un\'unico scontro tra chi è favorevole al ritorno tra i banchi e chi si oppone per paura.
Ad oggi, secondo gli ultimi aggiornamenti, sarebbero migliaia gli studenti e gli insegnanti positivi.

Si va quindi verso una nuova fase di DAD, la didattica a distanza? Qui c\'è l\'incognita. Sul registro elettronico delle scuole elementari e medie, come riportato anche dal quotidiano Corriere della Sera, cominciano a comparire le informazioni per la Dad; non è detto che si cominci da subito, ma i presidi si stanno organizzando e lo stanno comunicando alle famiglie.
La scuola riapre in presenza come ha stabilito il governo e la DAD deve essere riservata ai casi eccezionali. I presidi se lo ricordano bene: se si chiudono tutte le scuole per un paio di settimane, come chiesto anche l’ordine dei medici, poi riuscire a riaprire diventa impossibile. Lo si è visto negli ultimi due anni.

Si stima che 369 mila classi, nella settimana dal 17 gennaio in poi potrebbero essere chiuse, con gli alunni in DAD. L’ufficio statistico dell’Associazione presidi del Lazio calcola che all\'appello in classe lunedì mancheranno almeno 17.500 studenti. E i numeri schizzano man mano che i presidi aggiornano i dati. Per fare un confronto, in Lombardia prima delle vacanze erano 10 mila gli studenti in quarantena (e la Lombardia ha una popolazione scolastica maggiore del Lazio). A metà dicembre le classi in DAD nella Regione, secondo l’ufficio scolastico di Milano, erano 1683. E’ facile immaginare che da qui ad una settimana la scuola distanza diventi una realtà forzata per tantissimi studenti. In Puglia, la situazione della vaccinazione va bene, si corre, anzi, è stata presa la decisione di vaccinare anche di notte. Ma sul fronte scuola il Presidente Emiliano non ha potuto chiudere le scuole perchè un decreto governativo di quest\'estate non lo prevede.