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Data: 15/12/2016 - Ora: 11:20
Categoria:
Attualità
I fatti risalgono tra luglio e agosto 2014
La vicenda che tratteremo è un esempio di cattiva informazione ed è emblematica di quanti danni possa procurare ad una persona che ne diventa vittima. Il caso riguarda il prof. Vincenzo Mastronardi, Professore di Psicopatologia Forense presso l’Università La Sapienza di Roma, accusato di aver invitato Francesco Schettino, ex Comandante della Costa Concordia a tenere una Lectio Magistralis a un seminario presso la stessa Università. Una notizia del tutto falsa. Mentre si fece uso di quella mala-informazione per riempire pagine di giornali e talk show, le notizie successive riguardanti l'estraneità ai fatti dello stesso Mastronardi non furono minimamente trattate.
La storia, che cercheremo di spiegare nel dettaglio, ha avuto un seguito dal punto di vista giudiziario: al momento risultano indagati i giornalisti e il Direttore dell’Ansa Luigi Contu per diffamazione nei confronti del prof. Mastronardi a causa di lanci dell’Agenzia dell’agosto 2014, in particolare – come si legge negli atti della Procura di Roma - "i primi due lanci appaiono astrattamente diffamatori poiché rappresentano il fatto in maniera difforme da quanto avvenuto e pregiudizievole per l’onore del Mastronardi…".
I fatti risalgono ai primi del mese di luglio del 2014. Venne organizzato un seminario "Dalla scena del crimine al profiling" della durata di tre giorni indirizzato a studenti e aperto a un pubblico qualificato presso il Centro Sperimentale Cineteatrale di Criminologia alla Casa dell’Aviatore in via dell’Università a Roma e non all’interno delle aule della Sapienza come erroneamente riportato dai lanci Ansa e da molti giornali di cronaca.
La lezione del panico, affidata alla dott.ssa Luana De Vita, psicoterapeuta e criminologa oltre che Docente di Vittimologia, prevedeva la presentazione della tecnica di ricostruzione in 3d di una scena del crimine e le sue dinamiche attraverso un video che riportava – come esempio – la dinamica della Costa Concordia avvenuto nel gennaio del 2012; a presentare la ricostruzione era, invece, l’Ingegner Ivan Paduano che si concentrò su cosa si sarebbe verificato se la Costa avesse calato le ancore immediatamente dopo l’impatto. L’ex comandante Schettino si presentò assieme ai suoi avvocati durante il terzo giorno dei lavori e in soli cinque minuti spiegò il modo in cui aveva gestito il flusso delle informazioni che pervennero dall’impatto in poi; non si trattò, quindi, di una Lectio Magistralis.
A un mese dal seminario, nei primi giorni di agosto, scoppia il caso "Lectio Magistralis del Comandante della Costa Concordia Francesco Schettino alla Sapienza, a Roma, al termine di un Master in Scienze Criminologiche di Psicopatologia forense della Facoltà" (Ansa Firenze del 6 agosto 2014 ore 11.58 e 16.53) e ancora: "Concordia: Frati, deferito docente che invitò Schettino al Comitato Etico per valutare anche provvedimenti disciplinari" (Ansa Roma del 06 agosto 2014 ore 12.48)
La notizia nacque, dunque, dai lanci Ansa e quasi tutta l’informazione nazionale la riportò con enorme risalto ed enfasi tra aperture di telegiornali, titoloni in prima pagina e condivisioni sui social, creando sdegno nell’opinione pubblica e scatenando le reazioni inevitabili del Ministro alla Pubblica Istruzione, Stefania Giannini e del Rettore Luigi Frati. La notizia venne oggettivamente poco circostanziata rispetto ai fatti accaduti e più cresceva l’indignazione pubblica meno si approfondiva la verità, trascinando il professor Mastronardi in un vortice infernale che incrinò la sua immagine fatta di professionalità e di credibilità a livello internazionale; un vero inferno, appunto.
Così Francesco Merlo su Repubblica.it: "La verità è che dietro la lezione di Schettino c'è il rumore senza sostanza dell'università italiana, il vuoto di sapere, il fumo senza arrosto, la spettacolarità al posto del rigore, l'audience salottiera e l'intrattenimento invece della sperimentazione responsabile, del protocollo scientifico, dei controlli di qualità" http://www.repubblica.it/cronaca/2014/08/07/news/schettino_sapienza_commento_merlo-93293830/. Oppure sul Corriere.it, Aldo Grasso: "Schettino che tiene una lectio agli studenti. Schettino che affonda l’Università. Lo Schettino che è in noi. Schettino, dalla scena del crimine al profiling . Chi sia Francesco Schettino lo sappiamo, ma qui, tanto per usare un linguaggio forense, il «colpevole» è un altro. Si chiama Vincenzo Maria Mastronardi, cattedratico, psichiatra e criminologo, direttore del Centro sperimentale cineteatrale di criminologia alla Sapienza di Roma". http://www.corriere.it/cronache/14_agosto_10/tutti-show-criminologo-che-porta-cattedra-schettino-3cf09af0-2055-11e4-b059-d16041d23e13.shtml . Il prof. Mastronardi si difese dagli attacchi - ma ogni sforzo risultò inutile agli occhi dell'opinione pubblica - anche attraverso spiegazioni derivanti dalle sue stesse competenze: "Un amico magistrato mi ha ricordato che il professor Lombroso portava a lezione gli omicidi. Anch'io nel master ho fatto parlare gli studenti con un uomo che aveva ucciso la moglie: è venuto a comunicarci i suoi tormenti".
Senza voler generalizzare, alcuni giornalisti si cimentarono nell'onesto compito - imprescindibile - di verificare le notizie, di approfondire e di scostarsi dal mantra generale; per esempio Fanpage.it o Wired.it. Simone Cosimi (Wired.it): "Il quadro, per come lo raccontavano molti colleghi, non mi tornava. Troppi dettagli da una parte, troppo pochi dall’altra. Più che una bufala, insomma, sembrava una notizia gonfiata a dismisura" http://www.wired.it/attualita/media/2014/08/06/se-schettino-sale-cattedra-alla-sapienza/ .
Significativa fu la solidarierà espressa a Mastronardi da molti parti, accademiche e non, e in particolare la lettera scritta da un gruppo di allievi ed ex allievi del Master, i cui punti salienti sono qui riportati: "Bisogna sottolineare che chi intende lavorare nel campo della criminologia non sempre si relaziona e interagisce con persone innocenti e/o colpevoli. Guardare in faccia il crimine non è mai edificante, ma potrebbe essere necessario per chi si approccia a questo ambito. I criminologi studiano gli assassini, i Serial Killer, i pedofili i terroristi, gli stupratori, lavorano sulla scena del crimine, studiano le vittime anche e soprattutto nell’ottica della prevenzione del crimine, Lambroso portava a lezione i criminali e non dimentichiamo che la prima cattedra Italiana della allora Antropologia criminale- affidata proprio all’Università di Roma "La Sapienza" e ricoperta Da Benigno Di Tullo-svolgeva le sue lezioni nel carcere di Rebibbia, esaminando sia condannati che imputati di ogni sorta di reato. Non ci occupiamo di criceti o di molecole ma di criminali o presunti tali, di Vittimologia e di prevenzione. E impedirci questo sarebbe come privare il medico legale in formazione della sua pratica autoptica." L’approccio pratico risulta, quindi, essere fondamentale per la formazione degli studenti come per qualsiasi tirocinante che sia di medicina, di economia o di giurisprudenza etc.
Il caso Mastronardi non è certo il primo ad essere annoverato come esempio di cattiva informazione, anche se viene analizzato come caso-studio in un corso di formazione per giornalisti. La primogenitura dei casi di disinformazione dell'era moderna spetta al caso Cigne in cui un'incredibile influenza mediatica condizionò da subito l’opinione pubblica. La televisione mandava in onda intere trasmissioni dedicate al delitto, introducendo per la prima volta persino i plastici della scena del crimine, sviscerando i particolari più cruenti e dando spazio ad aspri dibattiti che videro come protagonisti gli esponenti delle difesa e della accusa darsi battaglia come mai prima. Oggi come allora la morbosità verso i casi di cronaca nera è aumentata e l’informazione si butta a capofitto per sollecitare e soddisfare i peggiori istinti.
Il professore Mastronardi, provato enormemente dalla vicenda, ha voluto raccontare la storia che lo ha visto ingiustamente travolto in un libro "Mass Media e fango. I clamorosi Falsi giornalistici delle più note testate nazionali" (Armando Editore) con la prefazione del Generale Luciano Garofano, egli stesso vittima di un’informazione protesa al massacro. Il libro affronta casi eclatanti (totali invenzioni, scambi di persona, nomi sbagliati, attribuzioni errate, foto ingannevoli) in cui l’informazione ha dato il peggio di sé. In una parte del libro viene affrontata la tematica della suggestione di massa, la psicologia della folla e la perdita d’identità personale proprio per sottolineare le responsabilità di cui sono portatori i giornalisti rispetto agli spettatori che, essendo soggetti passivi, subiscono gli effetti di un'informazione deviata; elenca il decalogo del "perfetto giornalista perverso" oltre alle 10 regole per distruggere un avversario politico o uno scomodo. Nel riportare la ricostruzione dell’accaduto e le testimonianze delle persone che hanno dimostrato vicinanza e affetto a Mastronardi, il libro ci svela quanto sia importante il diritto di cronaca, ma anche quanto l'informazione possa essere determinante e persuasiva nel giudizio collettivo e quanti danni devastanti possa causare se non è usata con cautela e rigore, cautela nei giudizi e rigore nell'esporre i fatti basati solo ed esclusivamente su ciò che è vero e verificato.
Autore: Susanna Conte - Maria Nocera
Data: 22/12/2022
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