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Data: 07/11/2013 - Ora: 13:01
Categoria:
Attualità
L'interrogativo è della Copagri
Anche se siamo stati i primi a ritenere che debba essere bandita ogni forma di allarmismo nell’affrontare il problema degli ulivi nel Salento, non possiamo non notare come la lentezza operativa rappresenti in questa fase un nemico da combattere in maniera sinergica.
In attesa che la scienza trovi e dia le risposte necessarie, vanno immediatamente messe in campo una serie di azioni che non possono essere procrastinate. Il comparto olivicolo attende riscontri rapidissimi.
Per questo proponiamo da subito che si utilizzino le strutture delle organizzazioni dei produttori – finanziate dall’Unione Europea per il miglioramento della qualità dell’olio – affinché spostino e investano risorse umane ed economiche almeno per la lotta ai cicadellidi, lotta che certamente potremmo essere in grado di affrontare. Ad oggi non sappiamo se le cause di questa grave situazione siano da attribuirsi esclusivamente ad un batterio, ai vettori o ad un fungo, oppure all’azione combinata di tutti e tre questi fenomeni; ma se possiamo intervenire almeno su uno di essi non farlo sarebbe colpevole.
Di certo un interrogativo va posto con chiarezza al territorio: che cosa sta accadendo ai nostri terreni, ai terreni salentini, che appaiono essere in grave sofferenza?
Ciò che sta avvenendo è eventualmente dovuto alla scarsa cura dei campi magari dettata dagli alti costi? Oppure va accertato un probabile inquinamento delle nostre campagne? E perché non interrogarsi sulle carenza nutrizionali che hanno indebolito perfino alberi forti come gli ulivi? Come agire in termini di cura per fare in modo che le erbe infestanti non siano brodo di coltura della xylella?
È su queste questioni che le autorità e gli organismi competenti devono interrogarsi e da questo punto di vista accogliamo con favore l’approccio problematico alla vicenda che si sta dando a livello regionale. Non solo. È con uno sguardo al futuro e non al passato che va affrontata l’argomento: se si devono abbattere gli ulivi infetti, in che modo e in che tempi bisogna pensare al reimpianto di nuovi alberi in un terreno e in un ambiente sano?
È questo il momento in cui tutti devono scendere in campo dando il proprio contributo; chiediamo che anche la Camera di Commercio di Lecce con i suoi laboratori e le sue competenze dia un importante contributo perché la chiarezza è importante ma la rapidità è fondamentale.
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