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Non solo numeri: le soggettività violate

Data: 20/06/2012 - Ora: 16:03
Categoria: Attualità / Immigrazione
Comune: Lecce

Immigrazione

La Giornata Mondiale del Rifugiato un'occasione per riflettere

Solo ieri la notizia della piccola imbarcazione di migranti colata a picco nel Canale d'Otranto, mentre oggi ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato. Celebrata inizialmente in alcuni Paesi africani, la Giornata del Rifugiato divenne successivamente "mondiale" con la Risoluzione 55/76 adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 4 Dicembre del 2000. L'internazionalizzazione di questa celebrazione fu un segno di solidarietà al continente africano, che ospitava il maggior numero di rifugiati. Uomini, donne e bambini, carichi di sogni e aspettative, la cui scelta di lasciare tutto e ricominciare una nuova esistenza non è mai mossa dalla pura libertà individuale. Il viaggio che intraprendono è frutto di una costrizione, che può essere una persecuzione individuale di natura politica, culturale, sociale o religiosa, una guerra o comunque una violazione dei diritti umani. Ancora oggi la Convenzione di Ginevra, il cui testo definitivo è del 28 luglio del 1951, regola il sistema legale internazionale per la protezione di quanti sono stati costretti ad abbandonare il proprio Paese. Se è noto che l'Europa chiude le proprie frontiere e le esporta altrove; l'Italia spicca per le sue manchevolezze, per l'adozione di una politica che ha prodotto l'impossibilità per molti di richiedere lo status di rifugiato. Una politica che ha indotto morti non strettamente necessarie: conosciamo tutti i respingimenti in mare verso la Libia nel 2009. Ogni provvedimento di questo genere significa porre i migranti a rischio della vita. Il disinteresse per quelli che sono i motivi del viaggio, quindi un'attenta analisi dei singoli casi, altro non è che una violazione della Convenzione di Ginevra. La Giornata del Rifugiato ci dovrebbe far riflettere sulle difficili scelte che questi individui sono costretti a prendere; sulle laceranti procedure cui devono sottoporsi; sugli assurdi e ingiustificati dinieghi dello status di rifugiati. Bisognerebbe sempre ricordare che sono esseri umani e non numeri, che quei corpi non sono semplici involucri ma rappresentano delle soggettività violate.

Autore: Luigina Pati

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