I proprietari costretti allo sfratto senza una casa, abbandonati dalle istituzioni
Visto da fuori il complesso di case di via San Cesario e di via Milinanni a Lecce non sembra avere alcun problema, un bel complesso di case costruite da poco e anche con cura. La costruzione prima, la gioia di abitare una casa, la delusione, poi, mista a rabbia per vedersi negato il diritto di godersi il frutto di infiniti sacrifici.
Pochi giorni fa, venerdì 7 ottobre per l'esattezza, i legittimi proprietari sono stati costretti allo sgombero forzato in seguito all'ispezione dei Vigili del Fuoco e dell'ufficio tecnico comunale. Con il crollo dello stabile di Barletta, la decisione del Comune di Lecce di firmare lo sgombero, viste le ordinanze della Prefettura di Lecce e dei Vigili del Fuoco, ha subìto un'accelerazione, ma l'atto di sgombero probabilmente sarebbe comunque arrivato dopo l'ATP (Accertamento Tecnico Preventivo) del CC.TT.UU. (Consulenti Tecnici d'Ufficio) nominati dal giudice, atto voluto dai proprietari degli immobili del condominio Quadrifoglio.
Le peripezie iniziano poco tempo dopo la fine dei lavori e il trasferimento negli appartamenti dei proprietari. Problemi di assestamento, muri che si incrinano lentamente, piccole crepe che diventano sempre più evidenti, e le piogge che completano in quadro aggravandolo.
Di chi la colpa? Una matassa non facile di districare, tant'è che i proprietari del complesso Quadrifoglio decidono di affidarsi ad un organo tecnico che possa stabilire cause e responsabilità.
Perizie tecniche su perizie tecniche, faldoni su faldoni, gli Ingegneri Carlo De Matteis e Antonio Federico e il geologo Francesco Kowoll studiano le carte e finalmente il responso il 3 ottobre scorso: per il 75/80% è responsabile per il cedimento dell'edificio l'Acquedotto Pugliese e per il 20/25% la Marti Costruzioni. La situazione precipita con le acque piovane del 16 settembre: il condominio ha un ulteriore cedimento di un centimetro a cui segue il primo sfratto ad opera delle istituzioni intervenute, in primis il dirigente dell'Ufficio Urbanistica del Comune di Lecce, Luigi Maniglio. A distanza di una ventina di giorni arriva lo sfratto definitivo per tutti, attraverso una convocazione di tutti i proprietari nella Sala Consiliare del Comune di Lecce.
Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, senza mezzi termini e senza vie di uscita ordina lo sfratto non proponendo una soluzione alternativa di alloggio. Neppure il costruttore Marti sembra avere a cuore il destino di chi ora si trova senza un tetto sulla testa. Il che getta tutti nel più profondo sconforto. All'improvviso 24 famiglie si son ritrovate sole, in mezzo alla strada, cittadini di nessun paese. Non un'istituzione in grado di fronteggiare l'emergenza proponendo, come è normale, una casa in cui poter continuare a vivere.
Sul fronte tecnico-giudiziario, dal deposito della perizia ci sono venti giorni previsti dalla legge entro i quali le parti chiamate in causa, Aqp e Marti Costruzioni, possono presentare le contro-deduzioni. Aspettiamo di vedere cosa succede, mentre sulla testa dei proprietari possiamo scorgere solo un cielo stellato.
Intanto, alcuni proprietari e volenterosi del condominio Quadrifoglio hanno creato un sito
www.viasancesario.com in cui si possono trovare tutti gli aggiornamenti della vicenda oltre alla rassegna stampa di giornali e tv che hanno trattato il caso.