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Michele De Matteis la vittima e attentatore dell'incendio di Lecce

Data: 03/08/2011 - Ora: 16:08
Categoria: Cronaca

Michele De Matteis la vittima e attentatore dell'incendio di Lecce

Le fiamme provocate in seguito alla deflagrazione – è stato accertato dagli investigatori della Questura di Lecce – sono state causate da saturazione a seguito di esalazioni di liquido infiammabile

L'attentatore nonchè vittima dell'incendio di via Imbriani è Michele De Matteis. Ritrovati cellelure e un mazzo di chiavi a significare che aveva a che fare con il negozio che a cui voleva dare fuoco. "L'obiettivo era quello di dare fuoco, l'esplosione non era prevista, pochi sanno che maneggiando benzina si può provocare una esplosione a causa delle esalazioni». Lo ha detto il procuratore della Repubblica Cataldo Motta a proposito della esplosione avvenuta a Lecce la notte scorsa e che ha provocato la morte del presunto attentatore, Michele De Matteis, di 32 anni, incensurato, leccese, il danneggiamento di vetture parcheggiate nella via e di una palazzina e la distruzione di alcuni negozi, compreso quello di articoli da regalo 'Sogni', ritenuto il bersaglio dell'attentato che era in corso di preparazione, utilizzando una tanica piena di benzina.

Le fiamme provocate in seguito alla deflagrazione – è stato accertato dagli investigatori della Questura di Lecce – sono state causate da saturazione a seguito di esalazioni di liquido infiammabile che era stato cosparso all'interno di un piccolo locale, negli spazi del garage, nella zona sottostante il negozio, in via Imbriani, che risulta condotto da Gennaro De Angelis, di 60 anni. La quantità di liquido infiammabile, connessa ad un innesco anche occasionale, ha poi determinato l'esplosione. «Si è trattato – ha detto il procuratore Cataldo Motta – di un errore di esecuzione». L'attentatore, cioè, non voleva provocare una esplosione, tantomeno una esplosione della potenza che si è poi verificata, nè gli effetti devastanti della stessa. La sua intenzione sarebbe stata quella di dare fuoco al locale, «forse – ha continuato Motta – per una truffa da perpetrare ai danni dell'assicurazione».

Un episodio, quindi, che potrebbe essere comunque riconducibile ad eventuali interessi economici connessi con l'attività commerciale oggetto «dell'attenzione» dell'attentatore. Ma le indagini – è stato precisato – al momento seguono tutte le piste possibili, anche quella di un tentativo di estorsione che, comunque, rimane la meno probabile. Il procuratore ha aggiunto che gli investigatori hanno trovato De Matteis ormai morto che stringeva ancora in mano un accendino, a conferma che fosse proprio lui l'attentatore.

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