Intensa la quarantottesima notte di raid Nato, dopo la relativa calma della scorsanotte. Oltre a Belgrado, l'allarme aereo è a Pancevo, Novi Sad, Kragujevac, Kraljevo, Cacak e Nis. Sette missili hanno colpito 'obiettivi civili' a Kosovo Polje, in Kosovo, provocando numerosi feriti. Un commissariato di polizia a Valjevo, 80 km. a sud della capitale, è stato completamente distrutto. Colpiti a Sombor un deposito di carburanti e un complesso chimico a Baric. Un attacco ha gravemente danneggiato l'autostrada Belgrado-Nis in località Velika Sela (90 km. a sud di Belgrado) e il sottostante ponte ferroviario. Nis di nuovo sotto tiro: pioggia di missili contro il distretto industriale e l'aeroporto. Gli Stati Uniti non vedono traccia di un ritiro parziale delle truppe serbe dal Kosovo, come annunciato invece ieri dal governo di Belgrado. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca Joe Lockhart. (FM)

Ufficializzando quanto anticipato dal presidente Jiang Zemin, la Cina ha chiesto ieri sera alla Nato, per bocca del suo ambasciatore all'Onu Qin Huasun, di sospendere i raid aerei contro la Jugoslavia come condizione pregiudiziale perche' il Consiglio di sicurezza ricerchi una soluzione alla crisi in Kosovo. Ma il Consiglio di sicurezza non ha trovato l'accordo su una risoluzione di condanna della Nato per il bombardamento dell'ambasciata cinese a Belgrado e ha aggiornato i lavori.

Stamane e' tornata la calma davanti alle ambasciate americana e britannica a Pechino, oggetto di pesanti dimostrazioni nei giorni scorsi dopo il bombardamento Nato dell'ambasciata cinese a Belgrado. Oggi l'inviato russo per i Balcani Viktor Cernomyrdin si incontra con il presidente cinese Jiang Zemin. Piena concordanza di vedute sul fatto che i bombardamenti Nato pregiudicano il negoziato.