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Tricase, arrestati due carabinieri

Data: 13/10/2003 - Ora: 09:38
Categoria: Cronaca

Due carabinieri della Compagnia di Tricase sono stati arrestati da commilitoni con l’accusa di corruzione

Due carabinieri della Compagnia di Tricase sono stati arrestati da commilitoni con l’accusa di corruzione. I due militari arrestati con il beneficio dei domiciliari sono il vice brigadiere Giuseppe Santomarco, di 45 anni, e l’appuntato Domenico Maggiore, di 42, tutti e due in servizio presso il nucleo radiomobile della Compagnia di Tricase. L’accusa nei loro confronti è di corruzione e abuso d’ufficio; avrebbero in pratica ricevuto danaro e qualche trattamento di favore in cambio di "chiudere un occhio" sulle irregolarità di un’azienda indagata per traffico illecito di rifiuti. Nei confronti dei due carabinieri sono state emesse ordinanze di custodia cautelare dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce Ercole Aprile su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Elsa Valeria Mignone, titolare dell’inchiesta su un traffico illecito di rifiuti nel Basso Salento, che ha portato dal febbraio scorso all’iscrizione nel registro degli indagati di 14 persone e all’arresto di Gianluigi Rosafio, di 30 anni, di Taurisano (Lecce), figlio del titolare di una delle aziende locali più importanti nel settore dello smaltimento di rifiuti. Alla ditta Rosafio nel marzo scorso erano stati sequestrati su disposizione del magistrato mezzi per circa 10 miliardi di vecchie lire con l’accusa di aver monopolizzato il mercato degli autospurgo ricorrendo anche a minacce e intimidazioni. Secondo quanto emerso sinora dalle indagini, l’azienda non avrebbe avuto, inoltre, le necessarie autorizzazioni ed avrebbe smaltito abusivamente reflui di insediamenti produttivi in impianti non autorizzati. I due carabinieri arrestati avrebbero - secondo l’accusa - agevolato l’attività illecita della ditta in cambio di piccole somme di danaro e di piccoli favori personali. Il comandante del Comando provinciale dei carabinieri di Lecce, col. Sergio Raffa, ha commentato l’accaduto dicendo di «avere ancora fiducia nei miei due carabinieri arrestati e di sperare che o cadano le accuse o che le stesse si possano sgonfiare».

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