Arrestato il Sindaco di Brindisi e vari altri Assessori ai pubblici uffici della città
Sono stati tratti in arresto ieri dal Gip della città di Brindisi a seguito della richiesta della Procura della Repubblica: Giovanni Antonino, Sindaco della città di Brindisi, Ermanno Pierri, Presidente del Consiglio Comunale della città di Brindisi, Nicola Siccardi, Assessore in carica della Giunta Municipale della città, Giovanni Di Bella, Consigliere Comunale del Comune di Brindisi, Marco Pezzato, Consigliere Comunale della città di Brindisi, Luca Scagliarini, imprenditore portuale e membro del Comitato portuale di Brindisi.
Le manette sono scattate per i seguenti fatti di reato elencati dall’art. 81 cpv, 110 c.p. e 317 del codice penale, per aver con azioni esecutive di crimine e abusando della qualità di pubblici ufficiali, in maniera particolare il Sindaco Giovanni Antonino componente del Comitato Portuale, Pezzuto Marco, Presidente del Consiglio Comunale di Brindisi, costretto Marco Salucci, rappresentante legale della Brindisi Terminal Italia Spa, a corrispondere loro indebitamente denaro sotto la minaccia, prima, di adoperarsi per il mancato rilascio della concessione della banchina di Costa Morena denominata "Riva e Nuovo Sporgente" alla BTI e, in seguito, per la revoca di medesima concessione. Mario Salucci, corrispondeva loro indebitamente la somma di 350 milioni di lire, parte di tangente di lire un miliardo, richiesta per il rilascio della concessione marittima di "Riva e Nuovo Sporgente", necessaria per la BTI per l’esercizio dell’attività di movimentazione container. Responsabile Luca Scagliarini, consapevole della tangente imposta al Salucci, attraverso una delle società ad esso riconducibili, la Discovermare Srl, con sede in Brindisi, procurava l’illecito denaro nella società come corrispettivo operazione economica inesistente dove venivano poi emesse le fatture n.110 e 154 delle date rispettive 4 aprile 2001 e 12 giugno 2002. Ciò accaduto sino al febbraio 2003.
I reati eseguiti in prima persona del Sindaco di Brindisi Giovanni Antonino, art. 317 del c.p. sono, l’aver abusato in qualità di Sindaco, costretto Antonio Benarrivo e Teodoro Cito, soci della New House srl e della Beninvest srl, ad acquistare, dietro corrispettivo, le quote sociali della Brindisi Calcio da Carmelo Cogliandro, minacciandoli che se non l’avessero fatto il Comune di Brindisi non avrebbe accettato la cessione del complesso immobiliare della città di Brindisi stessa al Rione Paradiso formalizzata il 14 marzo del 2000. Ciò commesso sino al 21/12/2000.
Giovanni Di Bella e lo stesso Giovanni Antonino, accusati dall’art. 110, 56 e 317 del c.p. per avere, il Sindaco, abusato della sua qualità di pubblico amministratore in concorso con Giovanni Di Bella, consapevole di quello di cui si stava incaricando, e costretto Antonio Benarrivo, socio New House srl a corrispondere loro la somma prima di 350 milioni di lire e poi 500 milioni di lire per l’accettazione alla proposta di cessione del complesso immobiliare in Rione Paradiso, sotto la minaccia che se non avesse pagato, il Comune non avrebbe acquistato l’immobile di proprietà della società New House srl. Ciò dal 14 marzo 2000.
Ermanno Pierri in qualità di assessore ai lavori pubblici del Comune di Brindisi, è accusato dagli articoli 81cpv e 317 del c.p., per più di un’azione criminosa.
L’Assessore Pierri abusando della sua carica, costringeva Francesco Custodero a promettergli indebitamente denaro, della somma di 50 milioni per conseguire l’incarico di coordinatore per la sicurezza per il restauro di Palazzo Guerrieri e altri pagamenti di lire 5 milioni e 1.500.000 per conseguire gli incarichi di coordinamento in maniera di sicurezza e salute per la ristrutturazione della pavimentazione stradale bitumata e di coordinamento in materia di sicurezza per la realizzazione di una discarica. Sino al luglio 2000.
Nuovamente il Sindaco Giovanni Antonino e di seguito Nicola Siccardi Assessore alla politizia Urbana ed Igene Pubblica del Comune di Brindisi, sono accusati dagli art. 110, 317 del c.p. per aver in concorso tra loro abusando sempre della loro qualità, portato avanti atti di costrizione o induzione nei confronti di Cosimo Francioso a promettere denaro per conseguire le autorizzazioni alla costruzione di un Centro Sportivo in località Paradiso. Prometteva il pagamento di lire 200/300 milioni per tali operazioni di autorizzazione, ma non conseguiva però tali intenti per il sopraggiungere di indagini penali, per l’operato di pubblici amministratori del Comune di Brindisi. Ciò sino all’aprile 2003.
Per il Sindaco Antonino, sopraggiungono altri reati oltre a quelli sin ora elencati, artt. 319, 319 bis, 321 c.p., per aver ricevuto la somma di lire 500 milioni quali retribuzioni per determinare il Comune di Brindisi all’acquisto del complesso immobiliare di Suturano in via Rossigni n. 21 provincia di Brindisi.
Tutte le indagini sono state svolte dal Nucleo Provinciale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi e dalla Compagnia dei Carabinieri della stessa città.
Autore: Isabella Montefiore