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Data: 22/10/2002 - Ora: 12:38
Categoria:
Cronaca
Le persone già detenute alle quali è stata notificata l’ordinanza sono Antonia Manghisi, ex funzionaria dell’ Ausl (detenuta in carcere), l’ imprenditore Armando Parnasso e l’ ex funzionario dell’ Ausl Bruno Raffaele Losavio, che erano agli arresti domiciliari e per i quali resta confermata la detenzione in casa, e Angelo Petrosillo, ex consulente bancario, che dai domiciliari viene di nuovo trasferito in carcere.
Sono stati invece arrestati Bartolo Semeraro, amministratore delegato della Tlm (Trasporti logistica meridionale), Stefania Di Michele, rappresentante della "Full Service", Marcello Pichierri, rappresentante della "Taras Sanitaria" e l’ avvocato Nicola Serra, ex procuratore speciale nelle fasi di passaggio dalla Usl alla Ausl negli anni scorsi: tutti e quattro sono stati rinchiusi nel carcere di Taranto.
Secondo gli inquirenti, i rappresentanti delle ditte coinvolte, tutte appartenenti al gruppo "Parnaso", si sarebbero fatti pagare dall’ Ausl appalti per lavori fittizi.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip del tribunale di Taranto, Luciano La Marca.
Le prime ordinanze di custodia cautelare furono eseguite il 23 aprile scorso: tra le persone arrestate c’erano, in quella circostanza, anche Manghisi e Parnasso.
Il 28 aprile fu arrestato l’ ex direttore generale dell’Ausl Vito Armenise, al quale dopo un periodo di detenzione furono concessi gli arresti domiciliari e che, un mese fa, è stato scarcerato per motivi di salute. Nel maggio scorso fu arrestato un altro direttore generale della stessa azienda sanitaria, Giuseppe Brizio, scarcerato dopo un paio di settimane dal tribunale del riesame e tuttora indagato a piede libero.
Complessivamente sino ad oggi erano state arrestate una decina di persone.
In questi mesi, durante gli interrogatori, l’ imprenditore Parnasso ha ammesso alcuni reati che gli erano stati contestati ed ha raccontato l’ iter delle pratiche contestate. Tra l’altro Parnasso ha coinvolto nelle indagini un consigliere regionale di Forza Italia il cui nome, il 18 ottobre scorso, è stato iscritto nel registro degli indagati. A quanto ha dichiarato Parnasso, il consigliere regionale sarebbe coinvolto in un presunto finanziamento elettorale e in subappalti alla Ausl.
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