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Sanità. Verso la chiusura di 39 Punti di Primo Soccorso

Data: 12/04/2018 - Ora: 15:16
Categoria: Politica

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Si discute di chiudere i punti, la sinistra del Pd contraria

Il Presidente Emiliano lo dice senza mezza termini: non è ancora deciso ma se dovessimo essere nelle condizioni di farlo, lo faremo. Ma senza danni per i cittadini. La notizia è che 30 punti di primo intervento sul territorio regionale rischiano la chiusura. "La conversione dei Punti di Primo Intervento - dice Michele Emiliano - in postazioni medicalizzate è stata la conditio sine qua non attraverso la quale ci hanno approvato, ai tavoli romani, il piano di riordino ospedaliero. Se a fine 2018 i Ministeri dovessero riscontrare una inadempienza in tal senso, non è escluso che possano utilizzare la circostanza per mandarci, per un altro triennio, in Programma Operativo. Non solo. Non avremmo le premialità che invece ci spetterebbero. Ricordo che a fine 2015, ci hanno mandato in Programma Operativo per molto, molto, ma molto meno. E comunque la riconversione dei PPI è scritta e dettata dal DM70 e, mi preme dirlo e sottolinearlo, non comporta nessun nocumento per i cittadini in termini di assistenza sanitaria perché comunque i cittadini troveranno la loro risposta sul territorio, in alcuni casi, anche con l'auto medicalizzata che invece prima non era presente. Non cambia nulla. Stiamo solo razionalizzando le risorse".


Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha commentato così la presentazione agli assessori, nel corso della penultima Giunta, di una proposta di delibera di riordino deii Punti di primo intervento, così come prevede il decreto ministeriale n.70 del 2015 laddove parla di riconversione dei Punti di Primo Intervento in Presidi Medicalizzati 118, presentazione effettuata dalla struttura tecnica dell'assessorato alle Politiche per la salute.
La riconversione dei PPI infatti è uno degli obblighi cui deve far fronte la Regione Puglia, essendo previsto dal Programma Operativo concordato dai Ministeri.
"La struttura tecnica – ha specificato Emiliano - ha illustrato la sua proposta in base allo stato dell'arte e alle predisposizioni elencate dal DM 70. Ora questa proposta sarà verificata con gli assessori e con i territori, prima di tutto con i sindaci, in un percorso di confronto e condivisione già iniziato nel 2017. Nel processo di condivisione degli interventi che caratterizza questa amministrazione – ha ribadito il Presidente – era importante illustrare lo stato di attuazione del riordino. Successivamente, e prossimamente quindi la delibera di riconversione dei PPI sarà ridiscussa in una giunta ordinaria".
La sinistra del Pd, chiarisce subito che non sono d'accordo. Per voce di Borraccino, SI/Liberi Uguali: "La chiusura di 39 Punti di Primo Intervento su tutto il territorio regionale decisa ieri dalla Giunta rappresenta l’ennesimo durissimo colpo che, con un accanimento davvero incomprensibile e che meriterebbe certamente miglior sorte, Michele Emiliano infligge alla sanità pubblica pugliese.


La scure utilizzata ora dal governatore contro i PPI rappresenta, a mio parere, il punto di non ritorno per un sistema sanitario regionale già molto provato dai tagli operati in questi tre anni e mette seriamente a rischio il diritto alla salute costituzionalmente garantito a tutti i cittadini.


Purtroppo la chiusura di questi PPI determinerà su moltissimi territori (da Taranto dove la situazione è ormai fuori controllo, al Gargano che rischia di rimanere senza presidi sanitari come evidenziai già un anno fa nel corso di una affollata assemblea a Vieste) un ulteriore aggravio su pochi Pronto Soccorso ospedalieri che già sono costretti ad affrontare quotidianamente situazioni ben oltre ogni limite di tolleranza e che ora subiranno la ricaduta negativa di queste scellerate decisioni.

Anche M5S è contraria: "Evidentemente il presidente Emiliano ignora che il D.M. 70 richiede esplicitamente di prendere in considerazione le esigenze dei territori e il potenziamento della rete emergenza-urgenza, e non semplicemente i numeri, per realizzare il Piano di Riordino. Il potenziamento dei Distretti Territoriali e l’istituzione dei PTA (così come previsti dal Decreto) potrebbero agevolare la fruizione dei servizi ai cittadini, ma il modo di operare del Presidente Emiliano è fuori da ogni logica. Si tratta - prosegue - dell’ennesimo schiaffo alla tutela della salute dei cittadini, di cui sembra si siano accorti anche i consiglieri di maggioranza. Leggo i loro commenti indignati, ma mi chiedo allora perché alla prova dei fatti abbiano votato a favore del piano di riordino. Sembra –proseguono – che ora caschino dalle nuvole, come se non fossero a conoscenza del lavoro svolto dal loro Presidente".

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