"Andate e annunciate a tutto il mondo il Vangelo,
battezzando nel nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo", con questo comando di Gesù agli
Apostoli si conclude il Vangelo della solennità della
SS. Trinità, come anche la presenza di Gesù fra gli
uomini, prima del suo ritorno al Padre.

Noi oggi, come è già accaduto ai nostri avi e accadrà a quanti, nel
tempo, ci seguiranno, non possiamo conoscere "vis à vis" Dio, l’Altro, il
Diverso, l’Eterno, Uno e Trino. Per tale motivo, insaziabili, ci
immergiamo nei piaceri del mondo, travagliati, scontenti, perché nessuna
realtà, nessun essere finito può saziare il nostro cuore alla costante ricerca,
da sempre, di Chi ci trascende. La nostra variabilità d’umore, il nostro
costante desiderio di "altro" sono la tangibile manifestazione del nostro
inappagamento, che ci sollecita a camminare verso Dio, l’Indefinibile.
E proprio LUI, intenerito dal nostro desiderio, mai appagato, che ci
spinge sulle diverse strade della storia, quando sono stati maturi i tempi, ci
ha mandato Suo Figlio.
Gesù ci ha lasciato, nel Vangelo, il segno del cuore amante del Padre;
nel "Perdono" offerto ai suoi crocifissori sul Calvario, la strada per
salvarci; nel Pane Eucaristico, la sua stessa vita, per sostentarci nel nostro
faticoso andare.
"Signore, ti cerco! Se Tu non mi verrai in soccorso, non riuscirò ad
essere neanche me stesso!" imploriamo e LUI verrà a offrirci il Pane
Eucaristico - Suo Figlio - e l’acqua che sgorga zampillante dal suo cuore -
divino Spirito, eterna Carità, via per raggiungerLo, con i fratelli, che, con
noi, attraversano il quotidiano, fissando l’Amore Eterno, oltre la storia.
In Suo onore, cominciamo questa solennità che la Chiesa ci offre, con
un largo, cordiale segno di Croce, lodando la Trinità, nostro Dio: in LUI la
nostra vita, LUI è la nostra meta … ce lo insegna il Vangelo.
Annunciamolo!