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Data: 08/05/2019 - Ora: 09:52
Categoria:
Politica
Secondo Sinistra Comune il cambiamento si realizza colmando il deficit di democrazia rappresentato dalla insufficiente partecipazione delle donne alla gestione della cosa pubblica
Il candidato di Sinistra Comune di Lecce, Mario Fiorella, parla del destino de La Casa delle donne di Lecce – fondata da un consorzio di nove associazioni di donne - esiste ed opera continuativamente da dieci anni. Ma, se si esclude il primo anno di vita, in cui le fu concesso dalla Provincia in comodato d’uso gratuito un immobile per le proprie attività, non ha mai potuto disporre di una
vera "casa". "Quel luogo - dice Fiorella - nel quale realizzare quanto è scritto nel suo progetto fondativo: essere uno spazio di relazione politica, scambio, sostegno, autonoma elaborazione di percorsi di liberazione dalle discriminazioni e le violenze del patriarcato, costruzione della cittadinanza delle donne leccesi e migranti.
L’atteggiamento delle amministrazioni comunali che si sono succedute in questa città - nessuna esclusa – è stato di aperta o dissimulata sordità.
Al di là della diversità di fondo c’è stata la comune incomprensione del valore politico e simbolico dei luoghi di donne – e non stiamo parlando di assistenza alle "fasce deboli" della popolazione, sia chiaro che parliamo d’altro - nella città.
Ma da una amministrazione che si dice democratica, le donne hanno il diritto di aspettarsi di più e di meglio. Pertanto, se sarò eletto, assumo l'impegno, a nome di Sinistra Comune, di trovare uno spazio adatto alla Casa delle donne. Perché le politiche di genere non riguardano solo le donne ma tutta la città.
Una politica comunale realmente attenta alle questioni di genere deve offrire spazi di ascolto e confronto alle donne. Perché è anche attraverso la cultura e la partecipazione che si contrastano discriminazioni e violenze. Noi vogliamo un'amministrazione sensibile a questi temi. Perciò uno dei nostri impegni sarà quello di dare alla Casa delle donne, dopo anni di attivismo, una sede fisica".
Secondo Sinistra Comune il cambiamento si realizza colmando il deficit di democrazia rappresentato dalla insufficiente partecipazione delle donne alla gestione della cosa pubblica e colmando il vuoto di parola femminile che persiste nella cultura politica dominante, ad ogni livello.
"Per un’amministrazione democratica della città è imprescindibile, da una parte, riconoscere e valorizzare competenze, saperi e capacità delle donne, sia leccesi che migranti, in un’ottica di inclusione sociale e di partecipazione consapevole alle scelte amministrative, dall’altra mettere a disposizione delle soggettività femminili autonomamente organizzate spazi, risorse e strumenti pubblici che ne consentano la libera espressione".
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