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Costruzioni: nel 2018 cala la spesa dei Comuni pugliesi per gli investimenti

Data: 18/10/2018 - Ora: 11:27
Categoria: Economia

costruzioni

Bonerba (Ance Puglia): "Per il rilancio della Puglia occorre invertire la tendenza: meno spese correnti e più investimenti. Si lanci un programma per ammodernare le infrastrutture"

Dati in chiaroscuro per la Puglia secondo il Rapporto Ance 'Le infrastrutture per la competitività del Mezzogiorno' promosso dal Comitato per i problemi del Mezzogiorno e delle Isole dell’Ance.

Dopo il sorprendente risultato positivo del 2015, quando la spesa per investimenti dei Comuni pugliesi era aumentata del 60% circa per chiudere la programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali europei, nell’ultimo biennio si è delineato un trend negativo che ha annullato quel dato e cristallizzato la performance del decennio 2008-2017: le spese per investimenti dei Comuni pugliesi sono diminuite del 48,7% (-38% il dato medio dei Comuni del Mezzogiorno), a fronte di una crescita dell'8,5% delle spese correnti (+ 3,5% il dato riferito al Sud).

"Bisogna invertire questa tendenza - dichiara il presidente di Ance Puglia Nicola Bonerba - che vede, salvo alcune eccezioni, i Comuni pugliesi aumentare la spesa corrente e diminuire quella per investimenti; è un vicolo cieco che porta allo scadimento delle infrastrutture, della qualità di vita dei cittadini e dell'attrattività dei territori a livello turistico e di investimenti. Serve una programmazione di interventi infrastrutturali per ammodernare strade, porti, ferrovie e aeroporti che, affiancata da un'efficace e lungimirante legge sulla rigenerazione urbana, possa ridare attrattività e sicurezza alle città".

Purtroppo, le difficoltà nel cogliere le opportunità di rilancio degli investimenti territoriali sono confermate anche nell’anno in corso. Infatti, il primo semestre del 2018 segna una riduzione dei livelli di spesa per investimenti nei Comuni delle regioni del Mezzogiorno, con performance particolarmente negative per Campania (-25%), Calabria (-22,4%) e Puglia (-18,7%).

Le problematiche nella realizzazione degli investimenti emergono, secondo i dati del Rapporto Ance, anche dall’andamento del mercato dei bandi di gara per lavori pubblici nelle regioni del Mezzogiorno dove, nel 2017, il livello degli importi messi in gara ha raggiunto il livello minimo degli ultimi 15 anni (5,5 miliardi di euro, contro circa 15 miliardi del triennio 2003-2005). Tuttavia, nei primi otto mesi del 2018 si è assistito a un’inversione di tendenza che, però, non ha ancora trovato riscontro nei dati di spesa.

"Tra le ragioni della mancata spesa - aggiunge Bonerba - ci sono la burocrazia con procedure complesse e farraginose, che pesa per il 7% del fatturato delle imprese, e il nuovo Codice degli appalti che sta alimentando un diffuso sciopero della firma dei funzionari delle pubbliche amministrazioni, sempre più timorosi di incorrere in errori a causa delle complesse interpretazioni normative del Codice stesso. E poi c’è il problema dei ricorsi delle imprese: su questo siamo dell’idea che servirebbe un solo grado di giudizio di fronte al Consiglio di Stato".

La promettente crescita del valore dei bandi pubblicati nei primi otto mesi del 2018 ha coinvolto quasi tutte le regioni meridionali che, in media, hanno segnato un +66,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. In Puglia il numero dei bandi è aumentato del 38,3% (da 634 a 877) mentre il valore, passato da 517 milioni di euro a 1,167 miliardi, è più che raddoppiato segnando la terza performance in Italia (+125,8%), ben superiore alla media nazionale (+33,6%). Cresciuto in modo significativo anche l'importo medio dei bandi, passato da 815mila euro a oltre 1,3 milioni di euro.

"Questa fiammata - conclude Bonerba – che non trova analogo trend nell’occupazione, scesa nel primo semestre dell’anno quasi del 3% nel Mezzogiorno, è determinata dalla partenza della nuova programmazione dei fondi europei che stimola le stazioni appaltanti a mettere sul mercato nuove gare. L'auspicio è che questi bandi possano tradursi in tempi celeri nell’avvio dei cantieri, in molti casi destinati ad ammodernare il parco infrastrutturale della nostra regione che rileva un forte gap, insieme al Sud, col resto del Paese e con l'Europa".

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