Argomento della scorsa domenica è stata la moltiplicazione dei pani e dei pesci operata da Gesù per
sovvenire le migliaia di persone che Lo seguivano per ascoltarLo nel deserto. Purtroppo però tale
sollecitudine Divina accrebbe solo l'umana avidità: speravano infatti costoro (5.000 uomini più
donne e bambini) di aver trovato, nel Cristo, la fonte gratuita del loro sostentamento. [L'umanità è
sempre stata vittima della propria avarizia!]
Questa domenica siamo invitati da Giovanni evangelista a condividere, con il Figlio di Dio, il
dolore che a LUI deriva dalla mancanza di fede dei Giudei.
Questi, allorché Gesù si manifesta come il Pane del Cielo, mandato dal Padre agli uomini, viene dai
suoi stessi concittadini, ritenuto e definito "un mistificatore" giacché, essendo nota l'origine del
Nazareno, nonché la famiglia..., in cui era vissuto negli anni prima della vita pubblica, non poteva
venire dal cielo. Non è la manna che ha nutrito i vostri padri, che sono morti, il cibo che dà la vita
eterna - ribatteva il Signore - agli increduli - e aggiungeva: Nessuno può venire a me se non lo attira
il Padre, che mi ha mandato. Individuava così, nella mancanza della vocazione Cristiana, la causa
della loro incapacità di accoglierLo, come Pane di vita eterna.
Tale disputa contro il Cristo avviene mentre il Verbo progetta, con il Padre, di farsi Eucaristia, Pane
spezzato per nutrire migliaia di generazioni umane. Queste, essendo povere d'Amore, erano di fatto
incapaci di operare scelte evangeliche pure. La Fede, ricordiamolo, non è semplice adesione
intellettuale alle verità rivelate, ma è accoglienza del Cristo. Egli quotidianamente viene a vivere in
noi, quale madre tenera, la Storia degli uomini.