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Il Cristo quindi è vero Dio: ne è prova la sua capacità di contrastare la morte

Data: 22/03/2023 - Ora: 11:00
Categoria: Cultura

quaresima

Quinta domenica di Quaresima


Betania è una cittadina della Giudea, che dista appena tre km da Gerusalemme. Qui si fermò più
volte, quale ospite ed amico, in casa di tre fratelli Marta, Maria e Lazzaro, Gesù. Chissà se il Signore
non abbia scelto di soggiornare proprio qui perché gli amici Lo confortassero di ciò che avrebbe
dovuto patire, a breve tempo, a Gerusalemme!
La notizia che Lazzaro, suo amico, si era addormentato, (nel sonno della morte) raggiunge il
Nazareno, in Galilea, dove è fuggito a ripararsi, con i suoi discepoli, volendo i Giudei eliminarLo.
Due giorni dopo la ferale notizia, Gesù con i suoi, giungono a Betania, accolti dalle due sorelle
dell'amico, morto ormai da quattro giorni. Marta e Maria, sia pure in pianto, manifestano la loro
ferma fede nel Cristo, Messia, inviato dal Padre. E’ proprio in tale frangente che Egli, addolorato
dalla morte di Lazzaro e dalle lacrime delle due donne, scoppia a piangere a dirotto. Riesce così a
far commuovere anche i Giudei lì presenti, perché venuti a manifestare il loro cordoglio alle sorelle
del defunto. Davanti alla tomba di Lazzaro, il Signore invoca il Padre, quindi chiama, a gran voce
"Lazzaro, vieni fuori!"
Esce questi dal sepolcro, ancora con le bende e il sudario. "Liberatelo e lasciatelo andare - intima
Gesù agli astanti-
Nessuna pretesa di riconoscimento, nessun "grazie": all'Amico divino basta rioffrire la vita
all'uomo che l'aveva persa per riconsegnarlo a chi ne piangeva la perdita. Questa conclusione
merita un’annotazione, a noi utile: Gesù, che ha accolto la fede di Marta e di Maria, a vantaggio
della vita del fratello, non ha bisogno, in questo contesto, delle espressioni umane, dettate dalla
gratitudine. Gli basta la glorificazione che Gli viene dal Padre che Lo ha ascoltato. Egli sa che, tra
un breve lasso di tempo, verrà condannato a morire in Croce, ma crede profondamente che il
Padre Lo glorificherà ancora e, molto di più, con la Sua Resurrezione. Il Cristo quindi è vero Dio: ne
è prova la sua capacità di contrastare la morte, ma ancor più di risorgere. Gesù è anche vero
uomo: ce lo rivela questa pagina del Vangelo di Giovanni, che mette a fuoco nel Maestro la
capacità di amicizia profonda e l'intensità del dolore condiviso: lo manifesta piangendo LUI stesso,
per la morte dell'amico, e per le lacrime delle sorelle dello stesso.

Autore: Mariagrazia Camassa

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