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Data: 06/06/2019 - Ora: 16:56
Categoria:
Politica
Presto un bando regionale per tutti i Comuni con i requisiti per farne parte
In questi ultimi mesi sulle Zes si è detto di tutto e di più, nella maggior parte dei casi senza sapere di cosa di stesse parlando. L’ultima l’ho appresa stamane dalla stampa e arriva, manco a dirlo, dal M5s. Per la deputata Soave Alemanno, la Regione Puglia avrebbe escluso l’area di Melpignano dalla Zes Adriatica e in funzione di questo chiede al sottoscritto di far valere il mio peso politico, qualora ne abbia ancora uno, per far rientrare Melpignano nella Zes tutelare così, a suo dire, il lavoro.
Comprendo bene la necessità della deputata di dover fare polemichette per dare un segnale di presenza, ma ricorrere a una fake news - perché tale è la notizia che la Regione Puglia ha escluso Melpignano dalla Zes adriatica - è scorretto soprattutto nei confronti dei cittadini. Tanto più che nella vicenda delle Zes non è il peso politico del sottoscritto, né quello di nessun altro, ad avere una qualche rilevanza. Conta semmai conoscere le cose che si dicono, magari avendole studiate prima. Se Alemanno lo avesse fatto, saprebbe che le Zes riguardano per definizione le aree portuali, rispetto alla quale tutti i territori coinvolti devono sviluppare un nesso di funzionalità. Saprebbe anche che il percorso che ha portato alla definizione del Piano di sviluppo strategico delle due Zes che riguardano la Puglia (adriatica e ionica) è stato portato avanti da una task force che ha operato un complesso percorso di ascolto, consultazione, confronto e concertazione con tutti gli attori interessati. Dopo di che si è provveduto a sviluppare una valutazione analitica e puntuale delle singole aree, in relazione ai seguenti fattori:
- nesso funzionale con i sistemi portuali di Manfredonia, Barletta, Bari, Molfetta, Monopoli e Brindisi;
- connettività all’infrastruttura logistica interregionale;
- rilevanza, in termini di estensione e percentuale di aree libere disponibili per nuovi insediamenti sul totale dell’area candidata e di dimensione assoluta delle aree libere;
- fattibilità, relativamente all’assenza di barriere che possano impedire o rallentare l’attivazione di nuovi investimenti produttivi (mancanza di congruente destinazione d’uso dei suoli, assenza o carenza di dotazioni infrastrutturali, vincoli giuridici e normativi, vincoli ambientali, idrogeologici, paesaggistici, archeologici o di altra natura);
- impatto, relativamente ai benefici producibili sul territorio, soprattutto in termini di nuova occupazione.
In seguito a queste valutazioni e alla definizione del relativo Piano strategico, per la Zes adriatica la Regione Puglia ha allocato solo una parte degli ettari a sua disposizione, proprio per consentire anche ai territori al momento esclusi di poter candidare le aree di propria competenza. Ciò avverrà attraverso un bando regionale di prossima pubblicazione: in ballo ci sono ancora 260 ettari circa.
Se il Comune di Melpignano vorrà candidare la propria area industriale per rientrare nella Zes adriatica potrà farlo, così come tutti gli altri Comuni al momento esclusi dalle valutazioni della task force, ammesso ne abbiano i requisiti.
Quanto alla Tessitura del Salento, faccio presente alla deputata Alemanno che se l’azienda investe da 15 anni in quell’area industriale è perché qualcuno ha lavorato perché ciò avvenisse. E se nonostante la crisi economica devastante che ha colpito il settore tessile negli ultimi anni la Tessitura del Salento è ancora lì è grazie a due contratti di programma siglati con la Regione Puglia e per i quali qualcuno ha lavorato, tutelando l’azienda, i lavoratori e la dignità dell’intera comunità.
La deputata Alemanno stia pur serena, la Regione Puglia non ha escluso nessuno, men che meno Melpignano. Quanto al peso politico, sono certo saprà far valere il suo tra i banchi romani della maggioranza di governo in cui siede. Magari in una pausa tra un selfie e l’altro.
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