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Data: 06/08/2018 - Ora: 16:02
Categoria:
Politica
Il primo passo è fatto ma sono richieste modifiche
La Giunta regionale ha approvato, nei giorni scorsi, i Piani di Sviluppo Strategico per la costituzione delle Zone Economiche Speciali «Adriatica» e «Jonica», con le relative perimetrazioni delle aree interessate. La Zes Adriatica (connessa ai porti di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi e agli snodi logistici degli aeroporti di Bari, Brindisi e Foggia, dell'interporto regionale della Puglia, della piattaforma logistica di Incoronata) comprende un’area di circa 2668 ettari così divisi: nella provincia di Brindisi sono stati individuati 942 ettari, in quella di Bari 633, in quella di Foggia 446, in quella di Lecce 378 ed al polo di Barletta ne sono toccati 269.
Oltre alle aree portuali e aeroportuali, include il polo di Foggia (con la zona industriale di Manfredonia e l’agglomerato AsiFoggia-Incoronata); il polo di Barletta (con la zona industriale di Barletta); il polo di Bari (con la zona P.I.P. di Bitonto, l’agglomerato AsiBari-Modugno, la zona industriale di Altamura, la zona P.I.P. di Gravina, le zone industriali di Monopoli e Molfetta); il polo di Brindisi (con le aree ASI di Brindisi, Fasano e Ostuni); il polo di Lecce (con le aree ASI di Lecce-Surbo, Galatina-Soleto, Nardò-Galatone, le zone industriali di Casarano e Matino, il centro intermodale di Melissano).
In polemica alcuni consiglieri regionali tra cui Ernesto Abaterusso di Art 1/Mdp che punta il dito contro l'esiguo stanziamento di 50 milioni sotto forma di credito di imposta voluto dal precedente governo che offre pochissimi vantaggi per le imprese. Insufficiente, secondo Abaterusso, tanto che deve essere rivisitata la mappa delle opportunità. "Bene ha fatto il Governo regionale ad accogliere la mia proposta di inserire l’area industriale di Casarano e dintorni. - dice - Ora però è necessario aggiungere un altro tassello. Uno strumento importante di programmazione che prevede agevolazioni fiscali, finanziarie e amministrative per le attività produttive esistenti non può tenere fuori l’ex distretto Tac (Tessile-Abbigliamento-Calzaturiero), che sta tornando ad essere volano di crescita grazie ai grandi marchi del lusso che stanno tornando a investire in questa zona. Intorno alle aziende calzaturiere e della moda stanno crescendo tante altre aziende dei settori più svariati che possono contribuire alla crescita ed allo sviluppo di un territorio che di crescita e sviluppo ha tanto bisogno. Il quadrilatero Tac era ed è composto da Nardò, Casarano, Tricase, Gagliano del Capo. La Giunta regionale non faccia perdere al territorio del basso Salento questa importante occasione di rilancio delle aziende e del territorio. Si faccia carico di inserire Tricase e Gagliano, anche sollecitando e aiutando le amministrazioni locali nella procedura necessaria all’ottenimento del risultato sperato. Questo vuol dire non penalizzare i territori".
Autore: M.N.
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