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Un nido di tartaruga Caretta caretta sulla spiaggia di Torre Chianca

Data: 18/06/2018 - Ora: 16:06
Categoria: Attualità

caretta caretta

Lo stupore e la gioia per l’incredibile scoperta è stata immensa e ha per un attimo ripagato gli sforzi che ogni giorno compiono assieme l'Ente di Gestione del Parco di Rauccio

Il 12 giugno scorso è stato scoperto un nido di tartaruga Caretta caretta sulla spiaggia di Torre Chianca. Si tratta di un evento eccezionale. La scoperta è stata fatta da un cittadino appartenente all’Associazione marina di Torre Chianca, il quale, nel corso di una passeggiata, ha notato un'impronta che per la sua forma poteva essere associata al trascinamento di un tartaruga. Il presidente dell’associazione Daniele Biasco e gli altri soci hanno provveduto a transennare tempestivamente l’area in attesa di ulteriori notizie dagli enti preposti. Da una successiva indagine alla presenza del biologo Giacomo Marzano del CRTM di Torre Guaceto si è scavato verso il piede della duna dove la corsa della tartarughe sembrava fermarsi. A pochi centimetri di profondità si è notata la presenza di alcune uova.

Lo stupore e la gioia per l’incredibile scoperta è stata immensa e ha per un attimo ripagato gli sforzi che ogni giorno compiono assieme l'Ente di Gestione del Parco di Rauccio, l'amministrazione comunale e l’Associazione marina di Torre Chianca per la valorizzazione e la salvaguardia della marina leccese. Sotto l'attenta sorveglianza di esperti (CRTM di Torre Guaceto e CRTM del Museo di Storia Naturale di Calimera), il nido è stato "adottato" dall’Associazione, che insieme ai cittadini sorveglierà l’area h24 per evitare che le forti mareggiate o qualche curioso possano danneggiare il sito, e sarà preso in carico dai centri di Calimera e Torre Guaceto.

Ora non resta che aspettare la schiusa delle uova che avverrà presumibilmente nel mese di agosto e sarà un giorno di festa per tutta la marina e per tutti gli appassionati. L’ufficio demanio del comune di Lecce ha emanato l’ordinanza dirigenziale n. 984 del 18/06/2018 di interdizione dell’area.

La Caretta caretta è la specie di tartaruga marina più abbondante del Mediterraneo. I siti di nidificazione sono localizzati principalmente nel Mediterraneo centro-orientale e più precisamente in Grecia, Turchia e Cipro. In Italia la nidificazione è limitata alla zona meridionale continentale e insulare e principalmente alla costa ionica calabrese e alle isole Pelagie. Eventi di nidificazione sono documentati in altre zone dell'Italia meridionale, quali le coste centrali della Sicilia meridionale, della Campania, della Sardegna meridionale e sudoccidentale e della Puglia orientale. Il tempo di incubazione delle uova varia tra 42 e i 65 giorni.

"È una notizia importante, che conferma il valore ambientale inestimabile di tutta la nostra costa – dichiara l'assessore alle Marine Rita Miglietta – La presenza di questa importante specie deve rafforzare l'impegno per una fruizione della costa compatibile con la natura, anche perché il ritrovamento è avvenuto fuori dall'area del Parco di Rauccio. Come amministrazione stiamo lavorando per ripristinare il centro tartarughe lungo la scosta, trasferendolo dalla masseria di Rauccio. Ringrazio Daniele Biasco per il suo impegno e invito tutta la cittadinanza a rispettare la delimitazione dell'area del nido".

"Ogni anno come Associazione Marina di Torre Chianca ritroviamo sulle nostre spiagge e segnaliamo alle autorità competenti dalle 3 alle 5 carcasse di tartarughe marine della specie Caretta Caretta, soprattutto durante l’autunno e l’inverno - spiega il Presidente dell'associazione Marina di Torre Chianca, Daniele Biasco -. Stavolta la natura ha invece ripagato l’impegno costante nella tutela dell’ambiente e del mare con un’emozione straordinaria: il ritrovamento di un nido. Siamo stati sempre consapevoli che la nostra marina ha una notevole rilevanza sul piano naturalistico e paesaggistico, ma questa ne è un’innegabile prova. Ringraziamo il sig. Giacomo Marzano del Centro di Recupero e il biologo dell’Ufficio Parco, Dr. Antonio De Rinaldis, che hanno prontamente risposto alla nostra segnalazione dopo la scoperta, avvenuta la sera del 12 giugno, confermandoci si trattasse di uova di questa stupenda specie protetta, che saranno in tutta probabilità almeno un centinaio. Ringrazio anche tutti i miei soci, che insieme a me vigileranno il sito fino al momento in cui le uova si saranno schiuse. Mi auguro - conclude Biasco - che tutti i residenti della marina e i visitatori dimostrino il massimo rispetto dell’area, come dell’ambiente in generale. Al tempo stesso, oggi più di ieri, chiediamo all’Amministrazione di sensibilizzare la cittadinanza e garantire la massima tutela nei confronti della natura. Vi terremo aggiornati sui prossimi sviluppi della vicenda attraverso la pagina Facebook della nostra associazione".

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